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Campagna Pittarosso: dopo solo un mese 350.000 impression (record di 5 volte tanto le altre italiane), notorietà 85%, con un budget di qualche milione di euro, avendo scongiurato che il cambio di nome fosse, come avviene, un terremoto per l’azienda e un battito d’ali per i consumatori. Qui il terremoto è stato per tutti, ringraziando pure i detrattori. Dunque, comunque la pensiate, vi invitiamo ad ascoltare l’intervista a Casiraghi, perché una cosa è certa, la case è rilevante

Aprendo questa campagna spunti di riflessione su più fronti. Dal tema dell’efficacia al concetto di ‘popolare’, dal ruolo del testimonial (peraltro Cesare Casiraghi esterna la sua stima per la Ventura, che, da personaggio popolare, ovviamente si trova a fare i conti anche con chi non la ama a prescindere) alla competenza di chi critica (ad esempio, la Littizzetto nel suo monologo contro lo spot cita a slogan peggiore di ‘scarpe a più non posso’ quello Rio Mare ‘tonno che si taglia con un grissino’, che per Casiraghi è invece da manuale), dalla qualità della rilevanza del popolo del web al ruolo comunque attivante della tv, traino alle reazioni in rete (l’operazione selfie era stata inizialmente pensata quale social viral, in programma per l’autunno. Il tutto è stato velocizzato dal successo di partecipazione, sfruttando l’occasione per farne il primo spot selfie italiano, eccezione fatta per quello di Italia 1), dal potere del consumatore alla fiducia del cliente (al primo scatenarsi delle critiche, Pittarosso ha svolto due ricerche, entrambe dando vita a risultati ottimi, come tra gli altri dimostrano i numeri riportati sul titolo).

Al microfono di youmark Cesare Casiraghi, casiraghi greco&.