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Assemblea Upa/Sassoli: quotare in Borsa Auditel entro il 2016 per maggiori risorse e trasparenza. Nasce il portale della cultura e si torna a crescere (+1-2%, incognita Grecia permettendo). Bene auto, finanza, assicurazioni. L’Italia non vince a Cannes? “Colpa delle aziende”

“Perché nessun avvocato diventa grande senza un grande cliente. Le aziende hanno paura”. Così Lorenzo Sassoli de Bianchi, Presidente Upa (nella foto), in occasione dell’Assemblea annuale che si sta svolgendo a Milano.

Aggiungendo che “l’Upa continua a seminare l’indispensabilità dell’investimento in comunicazione”. E i risultati arrivano. Oggi sono 450 le imprese aderenti, che valgono l’85% dell’investimento in comunicazione. Ma la nota particolarmente positiva è che aumenta la partecipazione di quelle medio-piccole. Obiettivo, allinearsi ai numeri degli altri Paesi, con i nostri 10.000 rapportati ai 15.000 francesi e ai 20.000 tedeschi.

E sempre a proposito di investimenti, il mercato della comunicazione torna a crescere. A fine anno è prevista l’attesa inversione con un segno più, e la previsione di Upa, ribadita da Sassoli, è che la crescita del 2015 si collocherà fra il +1% e il +2% (incognita Grecia permettendo).

Altra notizia è la proposta di quotazione in borsa dell’Auditel entro il 2016. “E’ il risultato di un lungo processo di innovazione” ha detto Sassoli, “promosso da Upa, e che ha portato all’ingresso di Sky e Discovery nel Consiglio di amministrazione della società, e alla posizione di maggioranza della componente del mercato nello stesso consiglio. Ora per Auditel si tratta di fare un ulteriore passo verso la trasparenza e l’indipendenza. Vogliamo fare di Auditel una casa di vetro, e cercheremo la formula migliore per tutelare gli equilibri volti all’indipendenza”.

Nel frattempo Auditel sta realizzando un superpanel costituito da 15.600 famiglie, l’Italia è il primo paese al mondo a realizzare un tale progetto, con l’obiettivo di rispondere alla frammentazione degli ascolti televisivi, e al crescente bisogno di analisi dettagliate. A giugno 2016 il superpanel sarà integralmente operativo.

Sassoli ha anche annunciato un nuovo progetto di Upa nell’ambito delle sponsorizzazioni culturali: ‘upaperlacultura.org’. “Il patrimonio artistico italiano ha bisogno di una nuova figura, l’attrattore di investimenti” ha spiegato, “il bonus fiscale varato dal governo va in questa direzione”. Upaperlacultura.org sarà un portale in cui far confluire le proposte di sopraintendenze, musei, parchi archeologici, teatri. Dalle survey interne fra le aziende emerge che c’è propensione verso questi investimenti. 

Per la prima volta in rete, dunque, le opportunità in investimento in cultura usufruendo del bonus fiscale del 65% definito dal ministro Franceschini e  di cui quasi nessuna azienda è a conoscenza.

Per i temi della banda larga e della riforma Rai, su cui nelle relazioni degli anni precedenti Upa aveva sempre lanciato sollecitazioni e proposte, quest’anno Sassoli ha commentato “sembra tutto fermo, siamo al palo. L’Italia è ferma al 91° posto per velocità di connessione, e il 30% della popolazione non è connessa”.

Riguarda agli investimenti, trainano auto, finanza, assicurazioni, cura della persona, gd. Si attende la ripresa delle telco. Bene la tv, il search su internet, la radio (urge ricerca, ma Upa la vuole passiva, no alle interviste e a soluzioni “ancorate ancora all’età della pietra”). La stampa flette ancora ma è in recupero. L’internet display è stabile.

Nei media, infine, l’obiettivo è la trasparenza. Appurato che per quanto riguarda i diritti di negoziazione una regolamentazione non è possibile perché la legislazione non lo consente, l’opera di Upa va verso un’azione di sensibilizzazione per giuste remunerazioni e ristorno dei diritti d’agenzia trasparente.

Infine, riflettori puntati anche sul Programmatic, dove ad oggi i dati sfuggono al controllo, così come la qualità della programmazione (spesso in contemporanea campagne di competitor). Non a caso per controllare, molte aziende si stanno dotando di DMP, Data Platform Management.