Youmark

Tra le eccellenze italiane deve esserci anche la pubblicità. Lorenzo Sassoli de Bianchi, anche alla luce del successo senza precedenti di un’agenzia italiana, Publicis, a questo Cannes, tra gli associati Upa non c’è voglia di alzare l’asticella qualitativa del modo di fare comunicazione dei nostri brand?

Lorenzo Sassoli de Bianchi, Presidente UPA

Per un sistema che non brilli grazie a sole poche marche, ma che parli di eccellenza diffusa, perché l’eccellenza crea valore sociale, culturale ed economico.

In occasione dell’evento che precede l’Assemblea annuale UPA,  abbiamo mutuato, aggiungendo però l’esortazione, il titolo dell’advertisement con cui Publicis Italia festeggiava il risultato senza precedenti ottenuto a questo Cannes, per chiedere al presidente Lorenzo Sassoli de Bianchi il valore attribuibile alla creatività, certi debba diventare (in un certo senso tornare a essere) diffuso motivo di orgoglio nazionale.

“La comunicazione sta conoscendo una nuova euforia. Non solo nei numeri, stima UPA 2021 a +8%, ma anche per creatività. C’è ricerca di nuove idee e modalità. Esplode l’offerta culturale che libera energie positive e fertilizza anche la comunicazione pubblicitaria. Le marche si fanno carico delle esigenze delle singole persone. Sono fiducioso, la propensione è creatività, innovazione, fantasia”.

E noi ci auguriamo sia davvero l’inizio di un nuovo sodalizio. Con youmark l’abbiamo rilevato spesso. Nel nostro Paese il sistema soffre di rapporti in cui il valore delle parti non viene lasciato libero di esprimersi, tarpando le ali all’eccellenza dei risultati e schiacciando verso il basso le potenzialità e l’attrattività dell’industry.

Comunque la si pensi, inoltre, è indubbio che la comunicazione oltre che leva economica sia pure leva socio-culturale. I premi non sono che punta dell’iceberg di una catena del valore. Basti guardare al tenore dei progetti premiati a questo Cannes. Non creatività fine a sé stessa, ma purpose, rilevanza, eccellenza, qualità, per intrattenere, aiutare, cambiare, divertire, sostenere, rappresentare, diffondere, formare… per ‘incidere’, lasciare il segno.

Quindi, usciamo dalla miopia di considerare la vittoria dei premi internazionali un vezzo della comunità creativa, allarghiamo invece la portata della riflessione al valore che qualità ed eccellenza sanno generare. Strategie, non tattiche. Sostenibilità.

Ci piacerebbe che le aziende fossero davvero convinte che la comunicazione rappresenti il loro brand tanto quanto lo fanno i loro prodotti e servizi. Anzi, oggi con la comunicazione alle aziende è chiesto di dimostrare che fanno molto di più, a più livelli.

Come sollecitava Simona Maggini, country manager WPP e Ceo VMLY&R, nel suo intervento in occasione del Gerety Jury Insight Italia da youmark moderato: “Aziende dateci una mano. Esaltiamo la cultura del ‘differente’, nel senso di capacità di osare, rischiare, sbagliare, ma alzare l’asticella. Eccezioni eccellenti le abbiamo. Che diventino regola”.