Continua la crescita di The Big Now, l’agenzia indipendente che, dopo aver registrato nel 2016 il miglior anno della propria storia, chiude il primo quarter 017 con un +30% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Dopo otto anni di crescita costante, quest’anno l’agenzia supererà il tetto dei 100 collaboratori nel suo headquarter milanese, che si sommano al team della sede di Roma e ai 28 professionisti che da Accra (Ghana) gestiscono i clienti africani del Gruppo.
The Big Now si presenta come agenzia creativa full-service pensata per l’era digitale, con una speciale vocazione digitale, dunque, che le consente di competere in un mercato sempre più specializzato, mettendo al centro strategia e creatività, integrate con skill complementari per arricchire e completare l’offerta.
All’interno della struttura, ad esempio, sono state create una casa di produzione video, per proporre contenuti digital con un’efficienza e una velocità adeguate alle richieste del mercato, una unit media (social, search e programmatic), un’area dedicata alla data intelligence e al digital publishing. Insieme a competenze più tradizionali, che spaziano dall’atl all’organizzazione di eventi.
Spiega nella nota Stefano Pagani (nella foto in apertura), co-founder e managing partner: “In Italia molte aziende tendono ancora a scegliere come main agency la sigla che negli anni ha gestito la loro parte di advertising, principalmente tv. Vista l’attuale centralità del digital nelle strategie di comunicazione, le agenzie tradizionali si sono strutturate per aggiungere il digitale alla propria offerta, ma fanno grande fatica. Il nostro è il percorso opposto, e ci sta ripagando: il dna di The Big Now è digitale, ma la nostra visione è molto più ampia. Così possiamo essere partner strategici per tutte le aziende, sempre di più, che sposano un approccio digital-centrico, e ci chiedono di supportarle nel raggiungimento dei loro obiettivi di business e di comunicazione. E allora in agenzia mettiamo in campo (e stiamo attenti a misurarle in real time) strategie digitali che sfruttino al massimo le singole specificità dei diversi mezzi: dal web al mobile, dal social media alle digital pr, dalla creazione di progetti di branded content fino alla loro distribuzione sui mezzi digitali”.

Per farlo l’agenzia ha rafforzato recentemente i propri skill a partire dall’organizzazione interna. Dopo l’ingresso, nel 2016, di Rossella Ferrara (Digital Strategy & Innovation Director) che ha affiancato Stefano Morelli (Ecd) nello sviluppo del nuovo modello organizzativo, negli ultimi mesi si sono uniti alle fila di The Big Now 14 nuovi professionisti.
Ferrara: “Il digital per troppo tempo è stato tattico, e questo lo ha penalizzato nei confronti delle altre discipline più mature come l’atl, e continua a farlo in alcuni casi, oggi, con l’alibi dei social media. Noi crediamo che la rivoluzione che è sotto gli occhi di tutti debba portare le agenzie a ragionare diversamente, per elevare il settore, innovare, essere dei partner che non solo comunicano i brand attraverso il digitale, ma li costruiscano grazie ad esso. È per questo che il nostro è un approccio strategico-creativo: investiamo ore su ricerca e analisi, trend, vision e creatività per puntare sul now, essere rilevanti oggi ma allo stesso tempo costruire per il futuro. Nel frattempo costruiamo un know-how condiviso con i clienti unico e differenziante, che internamente definiamo know-now. A fronte di una forte crescita che questo modello ci sta portando, abbiamo deciso di investire sull’ingresso di nuove figure con un’attenta selezione dei talenti. Tra i tanti nuovi ingressi Federico Mancin e Samanta Giuliani entrati come Digital Strategy Manager, e entrambi con alle spalle una decina di anni di esperienza in agenzie quali H-Art/AKQA, MSL, DLV BBDO, McCann. E nell’area social media due figure senior, Francesca Del Torre con esperienza in DLV e Publicis, e Giulia Tebaldi, proveniente da Doing. Per il futuro prossimo stiamo già lavorando a nuovi progetti, che consentiranno ai nostri clienti di essere sempre sul pezzo rispetto ai tanti cambiamenti in corso e di supportarli nel definire le loro customer journey con nuovi touchpoint che permettano di innovare. Sempre con l’approccio making things happen”.

Aggiunge Morelli: “Oggi è impensabile concepire una creatività priva di competenze strategiche o di capacità di analisi dei dati. Dal dialogo tra queste diverse anime si misura la capacità di un’agenzia di creare davvero qualcosa di diverso e rilevante per il cliente. Ecco perché in The Big Now lo sviluppo di un progetto impegna da subito, a quattro mani, sia figure strategiche sia creative in un flusso non di staffetta ma di cooperazione e responsabilità condivisa. Rendere questo processo naturale e fluido è stata la sfida principale degli ultimi mesi ma ne abbiamo visto subito i risultati. Risultati che ci sono stati riconosciuti anche a livello internazionale. Basti citare il caso Umarells di Burger King che, tra gli altri premi, ha ottenuto il GrandPrix Relational Strategies e un importante riconoscimento agli IMC Awards. Un progetto in cui la strategia coglie un insight popolare per rispondere creativamente a un brief tattico. O come in #FollowContador, un progetto pensato per Polartec. In questo caso la sfida è stata ragionare in ottica multiscreen sviluppando un progetto mobile first di gamification che ha coinvolto 10 paesi europei. Idea, grande attenzione alla ux e competenze tecnologiche sono i tre pillar su cui abbiamo impostato il lavoro e che hanno portato il reparto a un continuo dialogo tra competenze diverse; in questo caso tra designer e sviluppatori”.
Conclude Pagani: “Sul fronte new business il primo quarter è stato decisamente positivo grazie alla vittoria di diverse gare digital tra cui Viacom international con i brand MTV, Nickelodeon, VH1, Paramount, Comedy Central; UnipolSai; Mediaworld; Rowenta e Moulinex. A questo si aggiungono tre brand di Danone Italia, ovvero Danette, Activia e Oikos; e due di Coca Cola, Powerade e Lilia; e la quasi totalità di riconferme da parte dei clienti esistenti. Senza citare i tanti nuovi progetti nel mondo fashion – gestiti dalla nostra unit LOW – o il rinnovo della fiducia da parte di diversi clienti su campagne integrate come Oleificio Zucchi o Sud Tirol”.