Non a caso, il preside della scuola protagonista, l’elementare Giusti di Milano (guarda la video-sintesi di tutta l’operazione) l’ha sottolineato.
Troppe, infatti, le iniziative che chiedono ai ragazzi cosa ne pensano lasciando cadere poi tutto nel vuoto. Qui il risultato c’è ed è tangibile. Tra l’altro avendo saputo Leo Burnett coordinare i rapporti con gli 80 ragazzini che hanno partecipato, con tutti i professionisti coinvolti (l’agenzia durante la presentazione di ieri li ha più volte ringraziati per l’eccellente collaborazione) e con la scuola che, particolare da non sottovalutare, è un ente pubblico.
Di più, come Francesco Bozza, direttore creativo esecutivo Leo Burnett, ha ricordato, questa campagna è stata anche un esperimento, con le idee dei bambini a rivelarsi all’altezza di quelle dei grandi al punto da chiedersi “ma i creativi servono?”. E la risposta non poteva che essere “la creatività è la capacità di guardare con gli occhi dei bambini”.