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La nuova campagna di comunicazione ITA Airways sintetizza il ruolo nobile del marketing, ossia dove l’azienda deve andare e perché. VLMY&R ha convinto. “Parlare di italianità è scivoloso, lo abbiamo chiesto a chi viaggia dal mondo”

Della campagna vi abbiamo svelato tutto ieri, un progetto che è piattaforma multimediale e internazionale di comunicazione, con un investimento che si aggira sui 10 milioni di euro ( 50% del valore media per l’estero), ottimizzato dal lavoro di pianificazione GroupM, per un totale di 300 milioni di contatti lordi in Italia (2000 gli spot tv, di cui 60% prime time, mentre per web, stampa, digital out of home sono previsti altri 2500 passaggi video). A livello mondo, si stimano invece in 2,7 miliardi i contatti lordi, 300 milioni in Europa, 930 milioni negli Usa, 600 in Sud America, oltre 520 in Giappone, puntando poi anche a Cina e India. La campagna è già on air oggi e si svilupperà nel corso dei prossimi 6 mesi, con fucus nei periodi attorno al 15 ottobre (compleanno di ITA) e Natale.

Con Simona Maggini, Ceo VMLY&R e Country manager WPP Italia, e Giovanni Perosino, Chief Marketing Officer ITA Airways, entriamo nel merito di cosa significhino oggi marketing e comunicazione. Soprattutto di quanto capirsi tra cliente e agenzia sia fondamentale per creare valore per entrambi. E anche per l’industry. Perché i bei lavori si riconoscono e fanno bene a tutti, sostenendo il nostro talento nel mondo, in un circolo virtuoso che genera nuovo senso anche per il concetto di italianità, troppo spesso bistrattato, vittima di clichè superati.

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