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Positività e buona comunicazione. A partire da sé. Nello storytelling più gioia e meno dark. Il credo del coach Livio Sgarbi

Comunicazione a partire da sé

Parliamo sempre di comunicazione dei brand, ma avete mai pensato a quanto per fare della buona comunicazione si debba partire da sé? C’è chi sarà scettico, chi dirà ‘un altro’, chi ancora ‘non se ne può più di pensiero positivo’, eppure quando abbiamo conosciuto Livio Sgarbi, la curiosità di capire chi è oggi un coach e cosa fa la differenza ci è venuta. Ovviamente le domande che sorgono sono moltissime, ma avendo dovuto circoscrivere un ambito ci siamo concentrati sul ‘comunicare’, scoprendo che la comunicazione è uno degli aspetti più importanti sia nel coaching che più generale nell’ambito dello sviluppo personale, perché è la prima forma di contatto con le altre persone, ma è anche la forma di contatto che noi abbiamo con noi stessi, col nostro dialogo interno.

Chi è Livio Sgarbi

Prima di proseguire, però, ci sembra giusto presentarvi il nostro interlocutore. Livio Sgarbi è conosciuto per essere il pioniere italiano del coaching, avendo un’esperienza di oltre 35 anni. E’ fondatore e presidente di EKIS, la Coaching Company più grande d’Italia. Ha lavorato con campioni del calibro di Carlo Ancelotti, Fabio Fognini, Francesca Piccinini e aziende come Facebook, Credem, Autostrade, Generali, Bancamediolanum, ecc. Nonché autore dei libri ‘Istruzioni Per Vincere’, ‘Vivi con Passione’ e ‘Coaching on the Road’.

La buona comunicazione

Partiamo dal concetto che la comunicazione è soprattutto il raggiungimento di un obiettivo, cioè con la comunicazione dobbiamo far arrivare un messaggio. Quindi la comunicazione è buona se raggiungi l’obiettivo, altrimenti non lo è. Quando comunichiamo con noi stessi, in linea di massima, l’obiettivo dovrebbe essere esprimere il meglio, sentirci a nostro agio nelle diverse situazioni, non abbatterci nei momenti di difficoltà. E’ evidente che la nostra comunicazione interiore dovrebbe essere positiva e stimolare le risorse interne da ingaggiare per vivere al meglio i differenti momenti. Quindi la comunicazione personale, quella interiore, è tanto fondamentale quanto quella verso le altre persone.

La positività superficiale non convince nessuno

Un 15-20% delle nostre risorse, del nostro tempo, deve essere dedicato a comprendere la situazione, anche nelle sue difficoltà. Analizziamo pericoli, ostacoli, limiti, ma una volta compreso tutto ciò, l’attenzione deve esclusivamente posta al risolvere il problema, andare oltre, usare quella situazione a nostro vantaggio. La positività è fondamentale sempre, ma deve subentrare dopo un’analisi oggettiva di tutte le facce della situazione, anche le più insidiose.

Mai usare NO

Lo sappiamo tutti, il no è contrario alla positività e alle regole della PNL (programmazione neurolinguistica). Però lo è altrettanto che i no sono necessari. Visto che siamo all’interno di un magazine che parla di comunicazione e visto che proprio di recente, grazie alle testimonianze di diversi player, abbiamo sostenuto l’importanza di saperli dire, ad esempio inerentemente alla partecipazione a gare che non abbiano i requisiti di serietà, e in generale di saperli gestire anche quando non si ha il coltello dalla parte del manico ma le richieste fossero insostenibili, Livio, che suggerimenti ci dai? :” la programmazione neurolinguistica ci aiuta a comprendere determinati meccanismi della mente che vengono evidentemente comandati, guidati dalla comunicazione. Dire no è fondamentale. No alla violenza, no alla droga, no allo stress, no alle cattive abitudini, il punto è come lo si manifesta e soprattutto che relazione vogliamo creare o mantenere con il nostro interlocutore. Si può dire no senza usare il no. Esempi? ‘Grazie che me lo chiedi, in questo momento però ho bisogno di essere concentrato su un’altra cosa. Oppure, possiamo riparlarne un’altra volta?’ In entrami i casi, pur senza dire no, mi sono tenuto distante dalla richiesta.

A proposito di storytelling

Una delle leggi della persuasione, dice di andare a toccare la parte limbica delle persone, cioè quella emotiva. Ma nello storytelling contemporaneo, pensiamo all’adv, troppo spesso questa legge viene confusa con lo scambiare i consumatori per bambini, in un modo che li fa sembrare quasi sciocchi. E poi, quanta poca gioia e allegria! Stiamo vivendo in un mondo che ci propone tutto quello che nel bene e nel male è sempre esistito, ma oggi lo fa in maniera dark, pesante, scura, triste. Un ritorno alla positività non farebbe male.

Appuntamenti

Per chi fosse interessato, due gli appuntamenti con Livio Sgarbi da segnalare nel prossimo futuro.  A partire dal 18 settembre, ‘Una volta per tutte’ la tre giorni bolognese di un corso sulla leadership personale. Domenica 15 dicembre, a Milano, teatro Gaber, ‘Beautiful Day’, ossia una giornata dove, facendo beneficenza, si assisterà a una formazione multi speakers. Non solo Livio Sgarbi e i coach della sua Ekis, duqnue, ma anche interventi di selezionati speaker esterni. Il tema di quest’anno è il ritorno. Ad esempio, il ritorno a una comunicazione e a un modo di vivere più positivi, meno dark.

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