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Gli italiani e la fiducia durante l’emergenza coronavirus nell’analisi dell’Edelman Trust Barometer. 78% del campione preoccupato dalla diffusione di fake news

Fiorella Passoni, Ad Edelman Italia

Molto fiduciosi nel Governo come principale fonte di informazione sul virus tanto che l’Italia è il primo tra i paesi esaminati con il 63% del campione, all’opposto rispetto al 25% degli USA ma anche in posizione migliore rispetto a Francia (45%), Regno Unito (34%) e Germania (32%); preoccupati per la diffusione delle fake news (78% del campione) ma più fiduciosi rispetto alla media globale nella propria capacità di trovare informazioni affidabili sul virus (38% contro il 45% del dato globale) e inclini a privilegiare nettamente i media tradizionali rispetto ai social media per informarsi (55% contro 32%). E’ massima la fiducia verso ospedali e personale sanitario rispetto alla capacità di far fronte all’epidemia (92% del campione) e c’è maggiore convinzione rispetto alla media globale nel fatto che Governo e aziende debbano operare in team per combattere il virus (54% contro 45%).

E’ il ritratto degli italiani nell’emergenza Coronavirus tracciato da un’edizione speciale dell’Edelman Trust Barometer, indagine globale sul tema della fiducia, dedicata all’epidemia e che ha intervistato 10,000 persone in 10 paesi (Brasile, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Sudafrica, Corea del Sud, Regno Unito e Stati Uniti).

L’Italia è all’ultimo posto con il 45% del campione rispetto al timore di una strumentalizzazione dell’emergenza a fini politici e nel nostro Paese si assegna un ruolo importante alle aziende nella risposta al Coronavirus, infatti dopo le autorità sanitarie nazionali ed il Governo, il datore di lavoro è il soggetto ritenuto più degno di fiducia (63% del campione), un dato superiore rispetto al 57% di Francia e Germania, al 62% della media e nettamente superiore rispetto al Giappone (43%).

Inoltre l’83% degli italiani crede che le aziende abbiano la responsabilità e un ruolo attivo nel proteggere i propri collaboratori dal virus per non compromettere la salute dell’intera comunità ad esempio comunicando aggiornamenti in modo regolare, correggendo immediatamente informazioni errate, aiutando i collaboratori nell’implementare lo smartworking.  Anche in questo caso il dato è superiore rispetto alla media globale (78%), al 76% del Regno Unito, al 73% della Francia e al 65% della Germania.

Solo il 32% del campione utilizza i social media come fonte d’informazione privilegiata (penultimo posto davanti agli amici e alla famiglia con il 20%), un dato però superiore al 21% della Francia, al 22% del Regno Unito e al 26% della Germania.

Fiducia molto alta (89% del campione) verso gli scienziati come opinion leader in grado di parlare in modo autorevole del virus e al secondo posto con l’84% della fiducia c’è il dottore personale, un dato superiore rispetto a quello ottenuto dagli esponenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che raccolgono l’82%.

“L’edizione speciale del Trust Barometer dedicata all’emergenza Coronavirus conferma ancora una volta l’importanza del ruolo che gli italiani assegnano alle aziende come soggetti in grado di ricoprire un ruolo attivo nel miglioramento del paese, anche nella gestione delle emergenze. E’ una responsabilità importante del quale le imprese devono certamente tenere conto in tutti gli aspetti della propria attività”, afferma Fiorella Passoni, Amministratore delegato EDELMAN ITALIA.