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Essere cdp oggi. The Family: la comunicazione è videocentrica. Dobbiamo diventare luoghi sempre più creativi in grado di produrre contenuti diversi e di dare contributo alla crescita della creatività variamente intesa. Che i giovani non tralascino una solida base culturale e cinematografica

Ada Bonvini, Partner ed Executive Producer The Family
Ada Bonvini, Partner ed Executive Producer The Family

Ada Bonvini, Partner ed Executive Producer THE FAMILY.

Le piattaforme di social media, da TikTok a Instagram, sono in qualche modo concorrenti per le cdp? Insomma, il loro avvento e il loro successo sta cambiando, e se sì come, il vostro modo di pensare le strategie di produzione dei contenuti? 

Il successo crescente delle piattaforme di social media ha senz’altro reso sempre più centrale nella vita delle persone la creazione e fruizione di contenuti video. La comunicazione è sempre più videocentrica e in questo senso non vedo una diretta concorrenza con il lavoro di una casa di produzione ma anzi una possibile evoluzione sinergica. Sicuramente ha aumentato la richiesta di contenuti realizzati in formati brevi spesso prodotti con budget contenuti e questo richiede professionalità diverse ma non elimina la comunicazione tradizionale.

Quale l’impatto sulla qualità dei contenuti prodotti?

Cambia la tipologia di prodotto visivo, la sua durata e il fatto che si fruiscano su uno schermo molto ridotto li rendono dei prodotti a sé sui cui ritengo difficile dare un’opinione in termini qualitativi. Credo che ci siano diverse tipologie di contenuti con concetti diversi di qualità poco raffrontabili. Cimentarsi su sfide creative come la produzione di un film o di una serie nutre la mente e aiuta a essere più propostivi e affrontare con più strumenti la produzione pubblicitaria.

E’ indubbio che assistiamo a una certa omologazione delle narrazioni e dei contenuti, la cdp sono complici di questo appiattimento, insomma qual è il ruolo che potete esercitare pro memorabilità? 

Le cdp hanno sempre il dovere di portare valore aggiunto nella realizzazione del contenuto. Scegliendo gli ingredienti giusti partendo dalla regia fino all’ultimo dei tecnici e curando con maniacale attenzione tutte le fasi del processo. Negli ultimi anni gli spazi di esplorazione, anche creativa, di soluzioni produttive differenti si sono ristretti, ma vale sempre la pena provarci.

Di contro, si aprono gli ambiti di azione, insomma sempre più cdp con tradizione advertising allargano all’universo delle serie e dei contenuti diversi. In che modo vivi questo ampliamento dei confini?

The Family ha iniziato questo percorso nel 2018 con la produzione della serie tv Made in Italy e non ci siamo più fermati. In questi giorni sono iniziate le riprese del primo film da regista di Margherita Buy in coproduzione con Kavac, abbiamo coprodotto Il Posto un documentario in finale ai David, abbiamo una serie in sviluppo con Sky e molto altro.

L’ampliamento dei confini è necessario non solo in termini di business ma soprattutto in termini di crescita professionale. Cimentarsi su sfide creative come la produzione di un film o di una serie nutre la mente e aiuta a essere più propostivi e affrontare con più strumenti la produzione pubblicitaria.

Realtà aumentate e intelligenza artificiale avranno impatti anche nella vostra industry, insomma il rischio di automatizzazione esiste? 

In questo momento è difficile dire quali impatti avranno queste nuove rivoluzioni tecnologiche sul nostro lavoro. L’automatizzazione nel nostro settore è difficile da immaginare perché significherebbe ridurre al minimo l’aspetto creativo e credo che la gente avrà sempre bisogno e voglia di avere una comunicazione il più possibile ‘vera’. Sono strumenti interessanti e come tutti i grandi cambiamenti tecnologici portano con sé grandi opportunità e qualche timore per come possano essere utilizzati ma non credo possano sostituire l’esperienza e l’intelligenza umana in ambito creativo.

Alla luce di tutto ciò, cambiano le figure professionali di cui una cdp ha bisogno, nel vostro caso, quali i talenti che vorreste e che suggerite alle scuole di formazione di preparare?

Credo che sia importante formare giovani talenti in tutta la filiera che siano in grado di conoscere e far evolvere le nuove forme di comunicazione ma che abbiano una solida base culturale e cinematografica. Perché alla fine i mondi si incrociano ed è una grande opportunità potersi immaginare trasversali a diversi ambiti

Come immagini la cdp del futuro? 

Immagino e spero che riusciremo ad avere la capacità di mantenere curiosità e voglia di sperimentare e che le case di produzione riescano a diventare dei luoghi sempre più creativi in grado di produrre contenuti diversi e dare il loro contributo alla crescita della creatività variamente intesa