La comunicazione esterna quanto quella interna sono elemento centrale per il successo delle strategie di employer branding; questo è quanto emerge dalla ricerca ‘Employer Branding – New Normal: che tempo che fa nella vostra impresa?’ patrocinata da IAA – International Advertising Association condotta su un campione di oltre 200 manager italiani nei settori risorse umane, marketing e comunicazione.
La pandemia ha cambiato il modo di vivere l’esperienza lavorativa e ha impattato sul mercato del lavoro rendendo necessari approcci strutturati in materia di employer branding, ovvero quell’insieme di valori e qualità che l’azienda riesce, con la comunicazione soprattutto, a trasferire al proprio marchio rendendosi attrattiva per mercato, consumatori e forza lavoro ma, secondo quanto emerge dalla ricerca solo il 44% delle aziende ha formalizzato una strategia di employer branding anche se 2 su 3 dichiarano di non aver seguito alcun modello teorico.
Lo studio ha inoltre indagato su quali siano, nell’opinione degli intervistati, i fattori costitutivi della strategia di employer branding. E se elementi come ‘cultura aziendale’ (80%) e una chiara conoscenza del target da attrarre (64%) sono assodate, ruolo centrale hanno l’employee value proposition (66%) e la messa a fuoco di una chiara identità di brand come datore di lavoro con 61% delle risposte.
“La comunicazione esterna – commenta nella nota Andrea Cioffi, vice presidente IAA e autore della ricerca – come si evince è centrale nella strategia di un’azienda che vuole essere attrattiva per key-people, anche se dalla ricerca emerge come solo il 40% circa dei rispondenti abbia una strategia di comunicazione formalizzata”.
Per quanto riguarda la comunicazione interna solo 1 azienda su 3 (35%) avrebbe un piano ad hoc, in uno scenario dove invece la comunicazione interna nel giudizio della maggior parte (72% circa) dei manager interpellati ha un impatto ‘alto (41%) o ‘molto alto’ (31%) sulla reputation del datore di lavoro.
In rapporto al tema della comunicazione esterna a supporto delle strategie di employer branding quanto emerge dalle risposte dei manager è che gli strumenti più largamente utilizzati sono i social media professionali (82,6%) e il sito web aziendale (77,1%). Seguono ‘fiere del lavoro e career day’ (50%), video-storytelling (44%) e i social media non professionali con il 43%. Ancora tra gli strumenti di comunicazione l’advertising online è ancora poco utilizzata (17%), così come la SEO (11%), mentre i portali di annunci sono utilizzati dal 30% circa dei manager intervistati.
“Il lavoro è un’esperienza chiave nella vita delle persone, pertanto oggi più che mai le imprese dovrebbero rendere il tempo lavorato nel proprio contesto organizzativo degno di essere vissuto, riuscendo anche a comunicarlo. La comunicazione esterna deve basarsi principalmente su elementi intangibili in grado di distinguere l’impresa dai concorrenti e di farle raggiungere un posizionamento unico e distintivo sul mercato, mentre la comunicazione interna deve essere capace di stimolare il senso di appartenenza e l’adesione alla missione e ai valori aziendali”, conclude Cioffi.