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Elezioni UNA, appuntamento a Milano l’11 Aprile. Nenna: “Sono pronto a prendermi l’onere, e il grande onore, di guidare le Aziende della Comunicazione Unite, se l’assemblea dei quasi 200 soci di UNA penserà che io possa essere utile all’obiettivo comune”

In vista delle elezioni del primo Consiglio di UNA, Associazione che riunisce le imprese di comunicazione, Emanuele Nenna, Presidente Assocom da fine 2016, annuncia la sua disponibilità a guidare la neonata realtà in questo scritto pubblicato su LinkedIn e che qui di seguito vi proponiamo, definendo anche desiderata e obiettivi. 

Ad aprile nascerà Matilde, la mia terza bimba.

E poi (anzi, credo poco prima) inizierà un nuovo capitolo della storia della comunicazione italiana: UNA eleggerà il suo primo consiglio, e muoverà i primi passi di un percorso che, ne sono certo, la porterà lontano.

Orgoglioso di avere posto la mia firma, insieme a quella di Alessandro Ubertis, sull’atto che ha sancito questo momento, sono pronto a prendermi l’onere – e il grande onore – di guidare le ‘Aziende della Comunicazione Unite’, se l’assemblea dei quasi duecento soci di UNA penserà che io possa essere utile all’obiettivo comune.

Già, perché è questo il cuore di tutto: ci daremo cento obiettivi, ma dietro a ogni progetto, iniziativa, battaglia, credo ci sia un solo grande obiettivo comune: ridare al nostro mestiere tutto il valore che merita.

Io ho una solo ricetta per riuscirci: dobbiamo meritarcelo.

Collaboriamo tra di noi, di più e meglio. Abbiamo già fatto il primo enorme passo in questa direzione: abbiamo unito le due più autorevoli (e storicamente concorrenti) associazioni di settore. Ora vediamoci, parliamoci, confrontiamoci, coordiniamoci. Discutiamo, se non siamo d’accordo. E poi portiamo avanti punti di vista condivisi e forti. Forti perché condivisi.

Diciamo cose interessanti, cose nuove. Studiamo, approfondiamo, innoviamo. Sperimentiamo.

Apriamo le nostre porte e le nostre teste per accogliere quello che è la comunicazione oggi, e quello che sarà domani.

Anticipiamo. Ispiriamo. Facciamo cultura. Un mercato più consapevole offre maggiori opportunità. Un settore più preparato crea più qualità. 

Interveniamo dove emergono problemi e dove si nascondono opportunità.

Facciamo sentire la nostra voce. Prendiamo posizione. Occupiamoci del bene della società, del progresso dei messaggi e dei valori etici, oltre che di quelli economici. Prendiamoci la responsabilità che ci deriva dal maneggiare i mezzi di comunicazione.

Scriviamo regole e facciamole diventare norma, con le relazioni, la politica, le iniziative, le ricerche, i dati, le alleanze. E soprattutto con il buon esempio.

 Dispensiamo trasparenza e pretendiamo rispetto. La compattezza dei nostri movimenti, la correttezza dei comportamenti, la qualità delle idee, l’efficacia dei progetti, la bontà dei contenuti definiranno il valore di UNA, il valore che vogliamo vederci riconoscere.

Sono tantissime le cose da fare, per costruire qualcosa di decisivo, e di utile per tutto il mercato. Per questo sono davvero felice che siano arrivate candidature così numerose per le elezioni dell’11 aprile. È un evento straordinario nei tempi recenti dell’associazionismo, e sottolinea la vivacità e la disponibilità a collaborare attivamente a questo nuovo progetto.

I posti in consiglio sono tredici. Ci sembravano tanti, quando abbiamo rivisto lo statuto. Invece sono pochi contando quanti hanno voglia di esserci. Ma la verità è che c’è spazio per tutti quelli che avranno voglia di dare un contributo, di partecipare, di condividere una responsabilità.

UNA nasce con gli HUB, con le rappresentanze territoriali, con un Centro Studi che dovrà avere sempre maggior rilevanza e centralità, con un imponente progetto di formazione da impostare.

Ci sono tavoli di lavoro già aperti e infiniti tavoli ancora da aprire: le gare creative, le gare media, le gare pubbliche.

Ci sono IF!, gli Effie, il premio l’“Italia che comunica”, Comunicare Domani.

Ci sono ricerche da avviare o riavviare. Nuovi eventi da immaginare e organizzare. Anche solo per divertirsi e stare insieme, ché anche quello produce risultati.

Ci sono discipline da raccontare, spiegare, valorizzare. Temi verticali e tesi universali da difendere. Ci sono interessi comuni da proteggere, e servizi da fornire agli associati.

UNA è in Auditel e in tutte le audi. UNA è in Pubblicità Progresso.

UNA è parte di ICCO e EACA, associazioni europee da cui poter prendere e a cui poter dare. Molto di più e meglio di quanto fatto finora.

UNA è l’interlocutore, sempre più autorevole, rispettato e coinvolto, di UPA.

UNA vuole dialogare con Confindustria e con il Governo, per essere sempre più incisiva sui temi più alti, dal contratto di lavoro della comunicazione al coinvolgimento sui temi rilevanti per il Paese. E ha già iniziato a farlo, ancor prima di partire.

UNA è partner di ADCI sui temi legati ai Cannes Lions.

 C’è bisogno di tanti, di tutti. Di tutti quelli pronti a mettersi a disposizione della nostra industry. 

Questo non è un programma, ma contiene molte delle mie parole chiave intorno alle quali, insieme al consiglio e tutti gli associati, vorrei disegnare una strategia: qualità, reputazione, autorevolezza, networking, relazioni istituzionali, collaborazione, business, cultura, contenuti, formazione, creatività, trasparenza. Quelle su cui costruire le priorità, le modalità e gli obiettivi del prossimo triennio. Io metto a disposizione tempo, dedizione, e un po’ del mestiere che ho imparato in questi ultimi anni. E ne chiedo altrettanto a voi.

 UNA nasce adesso, con la possibilità di diventare quello che vuole. È una neonata, ma ha la fortuna di avere già alle spalle una (anzi due) storie, che insieme fanno 120 anni di esperienza, di competenza, di credibilità. Ha una struttura operativa di alto profilo e un patrimonio di asset tangibili e intangibili. Ha un capitale da investire e la voglia di sfidarsi per trovare come investirlo, per fare crescere il proprio valore.

UNA nasce circondata da curiosità e consenso, testimoniati dalla grande partecipazione di queste ore e dall’ingresso di nuove agenzie negli ultimi mesi, fino ai giorni scorsi.

Bello esserci, bello essere qui. E in così buona compagnia.

 Partiamo, insieme. Facciamo quello di cui abbiamo bisogno e di cui siamo capaci. Basterà questo per fare grande UNA.

 Ci vediamo in assemblea l’undicesimo giorno di Aprile, il mese in cui iniziano le cose belle. Anche se T. S. Eliot non poteva saperlo“.