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Domande tra il serio e il faceto per creativi contemporanei. Emanuele Basso, The 6Th. Mi piace il crafting, essere partecipe non solo nella parte ideativa ma anche esecutiva. Nei reparti creativi manca la cultura. Se ce ne fosse di più, aumenterebbe lo spessore della comunicazione

Emanuele Basso, Co-founder THE 6TH.

Cannes è ancora il non plus ultra della creatività in comunicazione, o sei d’accordo tocchi al Ces?

Credo che ancora Cannes sia al primo posto. Personalmente ogni anno guardo con molta attenzione anche il D&AD, anche se un po’ anglo-centrico.

Che tipo di creativo sei?

Mi piace il crafting ed essere partecipe ai progetti non solo nella parte ideativa ma anche esecutiva.

Caffè, cappuccino, the o centrifuga?

Caffè. Della moka, ma anche il Nespresso viola.

Meglio vincere o partecipare?

Meglio vincere.

Nei reparti creativi oggi manca?

La cultura mi sembra. Se ce ne fosse di più, aumenterebbe lo spessore della comunicazione.

L’era in cui vorresti rinascere?

Il 1800, con le carrozze, Giuseppe Verdi che va alla Scala e degli abiti spettacolari.

Il brand per cui lavoreresti gratis?

Mah, già abbiamo lavorato gratis troppe volte purtroppo. Se però me lo chiedessero le associazioni che aiutano i cani, credo he darei volentieri una mano.

Il social che elimineresti?

Ti dico quello che ho eliminato dal mio telefono: Twitter.

Film preferito?

Serve coraggio per rispondere a questa domanda. Ma io ce l’ho: Quei bravi ragazzi.

Network o indipendente?

Indipendente. Sennò sarei in un network. Anche l’idea di un network di indipendenti però è affascinante.

Se creatività è la creatività, ossia femminile, ha un senso?

No. In inglese il maschile/femminile non esiste.

La cosa che proprio non ti va giù?

I leccapiedi e chi se li lecca da solo.

Nei panni di chi cambieresti di più il mondo?

Nei panni di George Clooney, credo. Piace a tutti, è impegnato, autorevole. Il governo americano dovrebbe coinvolgerlo nella politica estera.

Cosa di piace di più di te e cosa detesti?

Mi piace la mia capacità di uscire dai momenti imbarazzanti con una battuta. Quello che detesto scusa ma voglio lavorarci su per cambiarlo quindi non lo dico.

Quanto conta quello che si è nel lavoro che si produce?

Per me conta tanto: mi piace vedere uno stile dietro i lavori. Uno dei complimenti migliori che mi hanno fatto ultimamente è stato quando una persona mi ha detto: “ho visto un lavoro che gridava ‘Emanuele Basso’ da tutte le parti, lo hai fatto tu?”. Sì. Lo avevo fatto io.

La domanda più stupida di quelle che ti ho fatto?

Quella sulla creatività come parola al femminile.