Il ‘dietro le quinte’ dell’ultima campagna Müller Mix
E’ uscito il primo film della nuova campagna di comunicazione Müller Mix e ne abbiamo dato notizia, ma già sapevamo che sarebbe uscito anche il secondo. Una rivoluzione, visto che per la prima volta nella storia della marca protagonista è un uomo. Come il precedente, poi, anche qui si è fatto ricorso all’AI. Meglio, la creatività umana ha chiesto all’artificiale di visualizzare quanto si era immaginata, ma avendo sempre il controllo, in una collaborazione che tenesse in primo piano l’impatto emozionale. Sembra facile, ma vi assicuriamo non è affatto così. Tanto che questi film hanno meritato la curiosità di un nostro approfondimento. Ma prima di entrare nel merito, vale la pena di fare i complimenti in primis a Müller, che ha accettato la sfida della sperimentazione, sposando l’idea proposta da RED ROBIGLIO&DEMATTEIS con cui collabora da 10 anni. Ma anche all’agenzia stessa, che ancora una volta si è messa in gioco portando sul tavolo un progetto innovativo, ma sempre nella coerenza di posizionamento del brand, realizzando un lavoro senza traccia, visto che fa da pioniere. E pure alla cdp, perché come ci racconta lo stesso Cesare Fracca, HAIBUN GROUP, ci sono voluti 4 mesi di lavoro e un impegnativo scouting per cercare il top in AI nel mondo e mixarlo con le riprese nel set vero e proprio. Tra l’altro non stupitevi se poi la scelta è andata a realtà made in Italy. Dando a questo film anche il bollino ‘tutto italiano’, come peraltro era già successo nel caso dell’altro eccellente (in genere cerchiamo di evitare i superlativi, ma concorderete che qui è il caso di dirlo) lavoro del team Red- Haibun per pastiglie Leone.
Il Backstage
Ma torniamo a Müller perché è giunto il momento di guardare il back stage della campagna, già di per sé esplicativo del processo, e di ascoltare poi l’intervista a Paolo De Matteis, Riccardo Robiglio, RED ROBIGLIO&DEMATTEIS, e Cesare Fracca, Founder & Executive Producer HAIBUN GROUP. Racconta Riccardo Robiglio: “avevamo bisogno di confermare un posizionamento rinnovandolo e questa soluzione è apparsa subito come la più interessante, perché ci permette anche di aprire un filone che viaggerà su tutti i media. Ha esordito in tv, ma diventerà out of home, digital e tanto altro ancora”.
La produzione
Produttivamente, una volta identificata la scelta registica in Enea Colombi, giovanissimo ma visionario, si è intercettato chi fosse in grado di dialogare con l’AI. Lo scouting in Europa, Stati Uniti e Sud America, ha visionato un portfolio di almeno dieci diversi artisti, tutti coinvolti nella fase di pre lavorazione per capire chi avrebbe generato le immagini che l’agenzia aveva in mente. Come anticipato, a convincere alla fine è stato un team italiano, i Dogma, mentre per la parte 3D, si è optato per 22Dogs.
La creatività’ della gioia
Ma non è solo per la tecnologia che questi lavori impattano, sono infatti materializzazione di un credo di fondo di questa agenzia, ben sintetizzato dal concetto di creatività della gioia. “Siamo in un momento particolare socialmente sensibile, a tutti i livelli e per tutte le età, le idee creative devono essere semplici, dirette, portare evasione, entertainment” chiosa Robiglio, intendendo la presa di distanza da idee cervellotiche, troppo laterali, che magari fanno vincere qualche facile premio ma poi non costruiscono brand forti e non interpretano il momento sociale che stiamo vivendo. Il tutto con enfasi al crafting, all’eleganza delle immagini. La ricerca di un’estetica che sappia andare oltre i canoni del già visto, inaugurando i modelli di domani.