A partire dal primo dicembre – in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti delle Persone con Disabilità che ricorre il 3 dicembre – la campagna sarà diffusa e visibile sui canali social dei partner di progetto e sulla landing page dedicata studiata e realizzata per essere accessibile grazie ai partner tecnici AccessiWay e Incode.
Su quasi 450.000 pubblicità in prima serata sulla TV via cavo e via etere nel febbraio 2021 negli USA, solo l’1% includeva la rappresentazione di temi, immagini o argomenti legati alla disabilità (dati Nielsen Ad Intel). Eppure, le persone con disabilità rappresentano circa il 26% della popolazione degli Stati Uniti e il 24% dell’Unione Europea (dati Eurostat, 2019 e Nielsen Ad Intel).
Da qui l’obiettivo di spingere le aziende e il mondo della comunicazione a cambiare prospettiva, rappresentando di più e in maniera più autentica la disabilità.
Per fare massa critica, i partner di progetto hanno fatto leva sulle proprie mission e competenze: Valore D sull’attenzione ai temi della diversità condivisa con i suoi numerosi associati, Fondazione Diversity sulla sua esperienza rispetto a rappresentazione, comunicazione e linguaggio inclusivi nel mondo del lavoro, dei media e della società civile, OBE – Osservatorio Branded Entertainment, sull’obiettivo di promuovere narrazioni di marca sempre più rispettose di tutte le persone per creare impatto sociale e YAM112003 sulla creatività e sull’impegno come motore del cambiamento.
L’iniziativa utilizza il linguaggio visivo dei casting di attori e attrici, gli showreel, in cui si dimostrano le proprie capacità recitative attraverso piccole scene legate a diversi ambiti di consumo, ma ne rinnova la dicitura volendo rappresentare sui media ogni consumatore e consumatrice, anche chi ha una disabilità. E’ così che, giocando sulla sostituzione di una vocale, gli showREEL, diventano showREAL e promuovono l’inclusione nella società.
La campagna digitale presenta un video unico nel genere di narrazione, a cui seguiranno altri contenuti social che vedono come protagonisti tre creator con disabilità: Ludovica Billi, formatrice esperta in accessibilità, inclusione e sordità, Marco Andriano, co-fondatore di una start up che ha come obiettivo quello di rendere accessibili i videogiochi alle persone cieche e Arianna Talamona, nuotatrice paralimpica e attivista per l’inclusione e la disabilità. Nei video, i creator coinvolti si autopromuovono mostrando le proprie capacità ai reparti marketing e agenzie pubblicitarie per farsi scegliere come protagonisti e protagoniste dei loro prossimi spot, estremizzando e ironizzando alcune scene attoriali per mostrare come ogni persona con disabilità compie le stesse azioni quotidiane rappresentate negli spot di prodotto.
Oltre a rivendicare il diritto all’inclusione, la campagna mette in evidenza che le persone con disabilità sono consumatori e consumatrici a cui le aziende dovrebbero rivolgersi con maggiore frequenza e nel modo corretto.
Sulla landing page dedicata al progetto, è disponibile un toolkit completo (realizzato da Fondazione Diversity con la collaborazione di Marina Cuollo) su come affrontare il tema della disabilità nel marketing e nella comunicazione.
“La campagna showREAL, che ben riflette lo spirito di impresa sociale di OBE rappresenta un passo coraggioso e necessario verso una narrativa più autentica sulla disabilità nella comunicazione”, spiega nella nota Laura Corbetta, Presidente OBE – Osservatorio Branded Entertainment. “In collaborazione con gli altri partner, siamo entusiasti di sostenere un progetto che, oltre a promuovere il diritto all’inclusione, evidenzia la forza che le persone con disabilità hanno anche in qualità di consumatori a cui le aziende dovrebbero rivolgersi con attenzione e rispetto. Obiettivo del progetto è dimostrare con i fatti che essere inclusivi per i brand non è solo una questione etica ma anche un’opportunità di posizionamento e di business”.
“showREAL è il contributo che abbiamo voluto dare come agenzia di comunicazione al tema della disabilità”, aggiunge Elena Bianchi, Head of Agency & Founder YAM112003. “Ci siamo chieste: possiamo fare qualcosa? Noi ci occupiamo di comunicazione e quindi siamo rimaste in questo ambito. L’idea è stata: parliamo con le aziende e le agenzie come Arianna ha fatto con noi (dopo che è entrata a far parte di YAM112003 come Content strategist). Diciamo in modo semplice ma curato nei contenuti (grazie ai nostri partner) che si può fare, che non rappresentare persone con disabilità è solo un bug di sistema. Non solo è figlio di tanti pregiudizi, ma non viene proprio preso in considerazione perché spesso le persone con disabilità non fanno parte dei board creativi, di marketing e comunicazione”.
“La pubblicità ha un grande potere evocativo e la capacità di favorire i cambiamenti nelle abitudini e nei comportamenti delle persone. Per realizzare in concreto l’inclusione della disabilità nella società, dobbiamo abbattere le barriere architettoniche e sensoriali, ma anche quelle relazionali e i pregiudizi. Con showReal invitiamo all’azione aziende e mercato della comunicazione affinché prendano coscienza della mancata opportunità – etica ed economica – di non rappresentare la società in tutte le sue sfaccettature”, sottolinea Barbara Falcomer, Direttrice Generale di Valore D.
“Diversity lavora da anni sulla rappresentazione delle persone: il modo in cui si comunica, influenza l’immaginario collettivo, anche in positivo. Le persone con disabilità devono essere rappresentate correttamente, non usate per fare audience in maniera pietistica o paternalistica”, conclude Francesca Vecchioni, Fondatrice e Presidente di Fondazione Diversity. “Deve essergli riconosciuto potere, e restituita una narrazione che non le releghi a fenomeno eroico o sensazionalistico, che non veda la loro disabilità prima della loro persona. Perché includere non significa riservare un posto in tribuna, significa lasciare il palco, la regia, e il potere di disegnare un mondo che appartenga davvero ad ogni persona”.