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Salvini su tutti i social media in contemporanea: una diretta che è una ‘maratona’ per invertire i pronostici. Ma soprattutto un nuovo (o vecchio?) modo di usare i social

Oggi Matteo Salvini chiude la campagna elettorale con una ‘maratona’ in diretta social, tasmessa in contemporanea su tutti canali disponibili: Facebook, Instagram, TikTok, Twitch e Twitter.

Il ‘capitano’ è alla guida di questo one man show, con la partecipazione di alcuni esponenti della Lega, dal Presidente del Veneto Luca Zaia all’ex-sindaco di Lampedusa, e alcuni momenti di ‘ricordo’, recita la nota stampa: “dal lancio del ‘Credo’ allo scontro con Enrico Letta a Cernobbio, dal maxi raduno di Pontida ai video dedicati alla vicenda del dem Albino Ruberti, con le sue minacce di morte gridate per strada”.

La diretta – in onda dalle 14 alle 18 – è un’idea innovativa che punta, invece che al classico comizio in un luogo qualsiasi, a “coinvolgere contemporaneamente tutti gli ottomila comuni e almeno 1 milione di persone”, recita ancora la nota stampa. Con il vantaggio non trascurabile di mantenere alto l’engagement dei follower del leader,e di essere totalmente indipendente da una mezzo, la televisione, dove recentemente la Lega, e Matteo Salvini in spacie, non godono della benevolenza dei conduttori.

Ma è l’approccio che è più innovativo (oppure – a scelta – ‘trapassato’). Usare il social media, mezzo one to one per eccellenza, al massimo indirizzato a piccoli gruppi, per veicolare i propri contenuti con una grande diretta, che replica – anche nel nome – la classiche life transmission televisive. Come quando, molti anni fa, Berlusconi inventò le tramissioni in ‘registrata -diretta’ delle Tv locali, che ancora non potevano trasmettere su tutto il territorio nazionale.

Al momento in cui scriviamo la diretta è ancora in corso, ed è difficile confermare che ci sia davvero il milione di spettatori annunciato. Di sicuro, soprattutto su TikTok e su Twitch, ci sono molti commenti in tempo reale, in grande maggioranza favorevoli a Salvini e alla Lega, ma – laddove questo dato è visibile – ci sono al massimo poche centinaia di spettatori in ascolto in contemporanea. Un tentativo a tempo quasi scaduto per invertire una tendenza sfavorevole emersa dai sondaggi.

Ma, come diceva il giocatore di baseball Yogi Berra, ‘la partita non è finita fino a quando non termina’. Anche se si sa già come finirà.