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Proposte per integrare il PNRR e il Next Generation EU: da Asseprim anche la richiesta di riconoscimenti per le ‘nuove professioni’ digitali

Creare norme ad hoc che favoriscano i progetti editoriali audio destinati alla fruizione su richiesta (podcast). Incentivare i progetti di web radio delle imprese italiane con almeno il 70% della programmazione in lingua inglese. Sostenere le imprese che sviluppano progetti legati alla realtà virtuale, rilanciare il settore videoludico.

Così Asseprim, la Federazione Confcommercio dei servizi professionali per le imprese, formula le proprie proposte – contributo per il documento di Impresa Cultura Italia Confcommercio, l’organismo di coordinamento delle imprese culturali e creative – per accedere con il PNRR, il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, ai fondi di Next Generation EU.

“I brand devono parlare ai propri consumatori e creare engagement con conversazioni sempre più personalizzate. Le tematiche predominanti di omnicanalità, intelligenza artificiale, programmatic advertising, social media marketing e influencer marketing hanno avviato un percorso di evoluzione che, complice la pandemia, ha subito una rilevante accelerazione e diffusione nel mercato in cui emergono nuove forme e strumenti di comunicazione”, ha spiegato in un comunicato Umberto Bellini, Presidente di Asseprim.

“Tuttavia in Italia numerose professioni della comunicazione digitale non godono di regolamentazioni adeguate”, aggiunge Bellini. Se il nostro Paese vuole stare al passo con il contesto internazionale è necessario un cambiamento in tempi rapidi”.

Podcast – Il Podcast si sta sempre più imponendo. In Italia, a partire dal 2018, ha registrato una crescita annuale del 20% degli ascoltatori, attualmente 12 milioni. Il podcast è uno strumento utile a favorire innovazione sociale e culturale, a raccontare il territorio, la cultura, l’arte, il turismo. Il settore dei podcast presenta grandi potenzialità: riesce a intercettare le fasce più giovani di utenti, ma non solo. Nonostante la popolarità, il mercato è però ancora acerbo e l’attività di podcaster rimane secondaria e non ufficializzata.

Web radio – La web radio è l’evoluzione tecnologica della radio tradizionale. Asseprim ricorda quanto la radio costituisca un mezzo di diffusione e comunicazione che occupa sempre un posto di rilievo nella pianificazione delle comunicazioni commerciali aziendali. Andrebbero anche previsti interventi di supporto specifici come, ad esempio, finanziamenti a fondo perduto per le imprese italiane che creano e sviluppano web radio.

Realtà virtuale – La realtà virtuale non ha ancora espresso il suo vero potenziale in Italia. La realtà virtuale ha numerosissime applicazioni: ad esempio può essere utilizzata per la creazione di percorsi museali e culturali, per la ricostruzione storica e architettonica, ma soprattutto in processi di marketing per migliorare conoscenza e relazione tra aziende e utenti finali. Asseprim evidenzia come la realtà virtuale costituisca uno strumento di diffusione globale che raggiunge le fasce più giovani ed è di facile fruizione. I costi di avvio ingenti e i tempi medio-lunghi di ritorno degli investimenti, tuttavia, scoraggiano gli imprenditori e le istituzioni.

Videogiochi – Una considerazione a parte merita il tema dei videogame: nonostante l’elevata domanda l’Italia, mercato ricco e pieno di talenti professionali, è terreno d’affari per altri. Negli ultimi tre anni gli sviluppatori italiani di maggiori dimensioni sono stati quasi tutti acquisiti da compagnie straniere. L’offerta formativa dedicata al videogioco si rivolge a un’utenza molto limitata e manca una legislazione per il settore videoludico che è assimilato ad altri settori. Ad oggi, rileva Asseprim, non ci sono riferimenti normativi e contrattuali specifici, non sono state definite le attività professionali e nemmeno un codice Ateco.

Sostegno e finanziamenti – Il gap dimensionale è tuttora grande rispetto ad altri Paesi dell’Unione Europea dove gli interventi pubblici esistono da anni. Asseprim propone, quindi, interventi specifici: dal credito di imposta a garanzie statali per finanziamenti bancari, a incentivi fiscali per l’investimento di capitali nel settore e interventi ad hoc come, per i videogiochi, incentivi fiscali a soggetti esteri che decidono di pubblicare i prodotti nel nostro Paese.

L’Italia – conclude Asseprim – può rimettersi al passo solo riconoscendo le nuove professioni digitali garantendo loro certezza delle regole.