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‘Kids Keep Playing’: per sostenere i bambini e le bambine dell’Ucraina basta anche un semplice tag. L’appello ai grandi dello streaming

L’idea nasce in maniera spontanea: nella grande mobilitazione che si sta giustamente creando a sostegno dell’Ucraina, c’è un dettaglio che non è ancora stato preso in considerazione e che potrebbe comunque essere di sostegno?

Il collettivo che ha dato vita a Kids Keep Playing ha cercato di trovare la risposta provando a immedesimarsi nei bambini e nelle bambine che cercano riparo dalla guerra: una volta arrivati in Italia, dopo avere mangiato, dopo avere avuto accesso a una doccia, a un letto pulito… quale potrebbe essere un momento di distrazione per i più piccoli? Un cartone animato, un programma per bambini, un film per i più giovani. Contenuti che, però, devono essere disponibili in una lingua comprensibile ai piccoli.

Ecco perché nasce il progetto Kids Keep Playing, un’iniziativa che ha origine sui social e che chiede ai grandi nomi dello streaming di mettere a disposizione anche sul territorio italiano film e cartoni animati in lingua ucraina.

“Più saremo, più forte arriverà la richiesta ai grandi player dell’intrattenimento. Speriamo che la nostra proposta trovi riscontro, così da poter essere un piccolo sostegno anche per tutte le associazioni che si occupano di accoglienza e per le persone che hanno aperto le porte delle loro case alla comunità ucraina che cerca riparo da un Paese in guerra. Tutto quello che può essere utile in questo momento per fare sentire benvenuti soprattutto i più piccoli deve essere fatto. Se anche un solo bambino o una sola bambina sorriderà per qualche istante grazie alla nostra idea, il nostro obiettivo potrà considerarsi raggiunto. Speriamo che l’idea prenda piede e magari venga esportata anche in altri Paesi”, sostiene il collettivo Kids Keep Playing, mentre centinaia e centinaia di utenti si sono già attivati e stanno condividendo i post social nelle loro IG stories.

Sull’importanza della lingua madre in contesti traumatici, il collettivo ha condiviso sui propri social l’opinione della dottoressa Chiara Rebuffoni, Psicologa Esperta in Psicoanalisi dell’età evolutiva:

“I bambini in guerra sono costretti a farsi improvvisamente resistenti per poter sopravvivere psichicamente. La realtà non è più popolata da immagini fantasticate – in cui anche i mostri hanno diritto di esistere, ma appunto, non sono veri – ma diventa colma di incubi reali e concreti. Il trauma della guerra è profondamente connesso alla perdita dei propri cari, delle abitudini. Ecco che questi vuoti lasciano lo spazio al disorientamento, alla paura e all’angoscia.

Proprio come è importante che i bambini possano ricevere un aiuto dalle figure genitoriali per ricevere spiegazioni, per avere uno spazio di contenimento delle loro paure, così si fa essenziale poter offrire sollievo. Non si tratta di fingere o di dissimulare una realtà atroce, ma, in particolare per i bambini molto piccoli, si tratta di poter continuare a sostenere la speranza, offrendo la possibilità di ritrovarsi attraverso un gioco che già si faceva, ad esempio, o un cartone animato trasmesso nella propria lingua madre. Attività importantissime, perché riportano la mente alla routine di prima, quando le cose erano conosciute, mentre tutto intorno viene stravolto.

Il contenimento dato dal suono della propria lingua d’origine consente di fare un’esperienza profonda in cui si scopre che non tutto è scomparso, esploso, assente. Ascoltare i personaggi della fantasia che parlano nella propria lingua madre placa la sensazione che tutto intorno sia senza significato, permette di riattivare la capacità di pensare, offrendo la possibilità, anche, di ricominciare a comunicare.

Infatti, per immaginare l’esperienza di un migrante, che sia adulto o bambino, bisogna pensare di vedere un film in cui ai suoni e ai gesti non corrisponde alcun significato. La capacità di pensare, attività opposta a quella della difesa psichica dell’isolamento, pone le basi per poter avviare l’enorme sforzo di decodifica della realtà, unica possibilità per placare l’ulteriore angoscia data dalla sensazione di sentirsi un alieno calato in una terra straniera”.

È possibile sostenere la petizione taggando i canali TV e servizi di streaming sui post creati ad hoc sui profili social dedicati:

IG https://www.instagram.com/kidskeepplaying/

FB https://www.facebook.com/KidsKeepPlaying