Alvise Zennaro, Country Director Italia di INVIBES ADVERTISING
Sta finendo il 2022. Che anno è stato per voi?
Quest’anno è stato positivo per Invibes. Ci sono state tante novità, come la crescente internazionalizzazione della nostra offerta con l’apertura di nuovi mercati in Europa e la costituzione di un’inventory publisher negli Stati Uniti e in Brasile per rendere i nostri servizi sempre più globali. Ci sono stati anche grandi avanzamenti tecnologici con la creazione di nuovi formati in-feed, dell’Invibes ID Network e dell’Invibes Data Cloud per garantire una targettizzazione delle campagne sempre più accurata.
Quali gli obiettivi raggiunti di cui andate più fieri?
Come team italiano siamo molto fieri dei traguardi di Invibes in Italia. Ho aperto la country nel 2019 da solo e a oggi siamo già un team di 12 talenti tra cui figurano ruoli sales, publisher e marketing. Questo ci ha permesso di rafforzare i rapporti con clienti esistenti, avviare collaborazioni con nuovi inserzionisti e consolidare partnership di qualità con editori e data owner. Abbiamo anche partecipato all’edizione appena conclusa dello IAB Forum come espositori, presentando la nostra proposta innovativa in un hub che accoglie i più importanti professionisti del mondo digital. A oggi possiamo affermare che, grazie a tutto il lavoro degli ultimi mesi, Invibes continua a consolidare la sua posizione come key player del digital advertising.
Contingenza a parte, che cosa augurate al vostro comparto per il nuovo anno, insomma quali gli ambiti sistemici su cui lavorare pro tutti?
Il bello del digital advertising è che si tratta di un mondo sempre in divenire. La sfida è saper cogliere i suoi cambiamenti in modo proficuo. Diversi studi hanno ormai dimostrato che viviamo nell’attention economy, dove l’attenzione degli utenti è tanto fondamentale quanto scarsa. Ma come misurare l’attenzione? Attualmente è difficile da stimare, se non da istituti di ricerca specializzati che utilizzano strumenti tecnici come l’eye-tracking. È necessario, quindi, lavorare per sviluppare delle metriche condivise affinché l’attention diventi un parametro di valutazione delle ad più affidabile tramite KPI accessibili e comuni a tutti.
In che direzione va il rapporto con i clienti, su cosa state ragionando per vestire meglio le loro esigenze, a quali ambiti, nuovi servizi, visioni?
Ogni cliente, ogni brand, è un mondo a sé e come tale ha esigenze particolari da soddisfare. Il cuore di Invibes è la nostra piattaforma proprietaria che ci permette già di assicurare un servizio end-to-end ai nostri collaboratori tramite l’uso di big data, formati in-feed innovativi, ampio reach e servizi di intelligence. Ora stiamo lavorando a un progetto per fornire servizi ancora più personalizzati e potenziati a diversi livelli, dallo sviluppare audience customizzate al raccogliere insight di qualità. Il prossimo passo è rendere la nostra proposta sempre più unica per ogni cliente.
La vostra prossima sfida?
Sicuramente lo scenario cookieless che si prospetta ci ha dato una spinta a porre il focus sullo sviluppo di una tecnologia di Smart Targeting che unisce dati probabilistici e deterministici a dati proprietari Invibes per una targettizzazione più precisa. Quest’innovazione è già attiva, ma puntiamo a rafforzarla nei prossimi mesi per garantire esperienze pubblicitarie ancora più mirate ed efficaci sia per gli inserzionisti che per i consumatori. Oltre a ciò, un’altra grande sfida che ci siamo promessi di superare a livello globale è quella di ridurre il nostro impatto ambientale. Il digital advertising, si sa, non è esente dal consumo energetico e dalla produzione di CO2. Per questo motivo abbiamo recentemente lanciato un programma interno per ridurre l’impronta ecologica delle nostre campagne pubblicitarie, limitare lo spreco energetico e incrementare l’uso di fonti energetiche rinnovabili. Il 2023 sarà un anno ricco di opportunità e noi siamo pronti a sfruttarle al massimo.