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In ripresa e sempre più indirizzate alla digitalizzazione: le PMI mostrano come i tools di Meta siano utilizzati per crescere in tutto il mondo

Luca Colombo, Country Director Facebook Italia

I social network rappresentano sempre di più un importante fattore abilitante del livello di digitalizzazione delle PMI. La pandemia da Covid-19 e la chiusura forzata degli store fisici ha posto l’accento sulla centralità della crescita digitale delle piccole e medie imprese, che rappresentano la spina dorsale del tessuto produttivo del nostro Paese. Per questo motivo, Meta ha commissionato a Ipsos una ricerca quantitativa globale, in 43 Paesi, per comprendere come si sono comportate le piccole e medie imprese durante la pandemia da Covid-19 e come queste aziende hanno modificato l’utilizzo degli strumenti digitali e dei prodotti di Meta per supportare il coinvolgimento dei consumatori e sostenere la continuità aziendale. Così è stato verificato anche il modo in cui le aziende di diversi settori utilizzano i prodotti Meta per pubblicizzare digitalmente le proprie attività e connettersi con le proprie community.

La ricerca è stata condotta tra adulti di età superiore ai 18 anni, considerati fondatori, proprietari, dirigenti o senior manager di piccole e medie imprese (qui definite come quelle con 250 dipendenti o meno) in 43 mercati nel mondo. Lo studio è stato condotto tra il 15 giugno e l’8 luglio 2022 e ha coinvolto un totale di 37.800 intervistati.

“Oggi siamo a un punto di svolta tecnologico”, ha dichiarato in una nota Luca Colombo, Country Director di Meta in Italia. “L’accelerazione digitale, a cui abbiamo assistito negli ultimi anni, ha dimostrato alle aziende di tutte le dimensioni che si sono aperte nuove strade e nuove opportunità di crescita e che è necessario continuare a innovare per rimanere rilevanti e competitive. Una volta pensavamo che l’economia tradizionale e l’economia digitale fossero entità separate. Ora sono indivisibili. Gli strumenti digitali sono al centro delle attività di ogni settore e organizzazione e non sono mai stati così importanti come in questo momento”.

Dai risultati dell’indagine è emersa una significativa spaccatura nell’area EMEA, con alcuni Paesi che hanno una prevalenza di PMI che si definiscono fiorenti (54% Francia, 56% Nigeria, 61% Svezia ed Egitto, 68% Paesi Bassi), a fronte di altri dove esiste un’elevata percentuale di PMI che sopravvive, ma non prospera: il 42% in Irlanda, il 43% in Germania, il 45% in Italia, il 59% in Sudafrica e il 61% nel Regno Unito. In Italia, in particolare, il 19% delle PMI dichiara di fare fatica a sopravvivere, mentre l’8% è stato colpito da chiusure permanenti durante la pandemia.

Le PMI intervistate hanno riferito di aver spostato online tutte o la maggior parte delle loro attività aziendali dall’inizio della pandemia da Covid-19: il 22% delle PMI italiane dichiara di aver adottato dei cambiamenti nel modello di business dopo la pandemia; numeri decisamente più alti in Germania (30%), Sudafrica (43%), Nigeria (50%), Egitto (61%), dove la digitalizzazione corre assai più veloce.

Molte PMI hanno anche riferito di aver pianificato maggiori attività online: 47% in Polonia, 52% in Arabia Saudita, 69% Nigeria. Ciò accade per un visibile incremento delle vendite online, osservata in particolar modo in alcuni Paesi che dichiarano che la maggior parte delle vendite avviene in modo digitale: il 28% delle PMI in Germania e Francia, il 38% delle PMI del Regno Unito, il 39% nei Paesi Bassi, il 46% in Svezia

La maggior parte delle PMI che attualmente utilizzano strumenti digitali ha riferito che durante la pandemia da Covid-19 le loro attività non avrebbero potuto rimanere aperte senza l’utilizzo di strumenti digitali: tra queste anche l’Italia (60%) a pari merito con Francia e Norvegia. Particolarmente significativa è anche la percentuale delle PMI che che ha dichiarato che la propria attività avrebbe sofferto senza gli strumenti digitali durante la pandemia: il 66% in Italia, il 71% in Polonia, il 72% nel Regno Unito.

Numerose anche le PMI che hanno riferito come gli strumenti digitali abbiano consentito alla propria azienda di adeguare il modello di business durante la pandemia: sono il 70% Italia e Paesi Bassi, l’80% Portogallo, l’83% in Arabia Saudita.

Una percentuale significativa di PMI che utilizzano le app di Meta ha segnalato che le piattaforme sono state indispensabili per l’avvio dell’attività: in Italia sono il 59%, a pari merito con la Germania, mentre il 60% in Francia e in Irlanda e il 66% nei Paesi Bassi. Nel Regno Unito, la percentuale è del 53%. Un’altra percentuale significativa di PMI che utilizzano le app di Meta ha riferito che le loro attività sono oggi più forti oggi grazie alle piattaforme: in Italia sono il 66%, in Polonia, Irlanda e Paesi Bassi il 75%, in Nigeria il 90%. In Germania sono il 60%.

La grande maggioranza delle PMI che attualmente utilizzano strumenti digitali ha riferito di considerare le app e gli strumenti di messaggistica un modo molto personale per connettersi con i clienti: in Italia lo dichiara addirittura l’80% delle PMI intervistate, l’83% bel Regno Unito e l’85% in Spagna. La grande maggioranza delle PMI che attualmente utilizzano strumenti digitali ha in effetti riferito di ritenere che le app e gli strumenti di messaggistica siano un modo molto importante per connettersi con i clienti: 77% in Irlanda, 81% in Francia e Paesi Bassi, 95% in Egitto.

Le PMI infine sono sempre più sensibili nei confronti dell’impatto della loro attività sull’ambiente, con ampie maggioranze che dichiarano che sarebbero disposte a cambiare le proprie pratiche per diventare più sostenibili: lo afferma il 68% delle PMI in Italia, il 70% in Belgio, il 71% in Spagna e il 72% in Irlanda

In sintesi, lo studio mostra che, sebbene sia ancora lunga la strada delle imprese italiane verso la digitalizzazione e il pieno sviluppo delle competenze digitali, si registra una crescente consapevolezza dell’importanza degli strumenti che la tecnologia mette a disposizione e il loro impatto immediato per le imprese sull’acquisizione di nuovi clienti, sulla produttività e sui ricavi.