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In Cina le vendite di smartphone tornano ai livelli del 2019. Il CEO di Qualcomm: “Prosegue normale lo sviluppo del 5G”

La domanda di smartphone sta ritornando ai valori normali in Cina, dopo il recente, rapido crollo causato dallo scoppio della pandemia dovuta al Covid-19. Al riguardo, è ottimista il CEO di Qualcomm, Steve Mollenkopf, che ha registrato il dato con soddisfazione, aggiungendo che l’azienda si sta posizionando per sfruttare i rimbalzi previsti in altri mercati.

“Le attivazioni dei cellulari in Cina era precipitate alla fine di gennaio”, ha riferito Mollenkopf nel corso di un’intervista alla CNBC, “Ma i numeri stanno tornando normali dalla fine di marzo”.
In particolare “la domanda e le attivazioni” (persone che acquistano e accendono per la prima volta gli smartphone) sono tornate a crescere, raggiungendo sostanzialmente ‘lo stesso livello’ raggiunto nel corso del 2019.

“Ma”, ha aggiunto Mollenkopf, “è troppo presto per poter affermare che le consegne di smartphone raggiungeranno alla fine le previsioni per il 2020 di 175/225 milioni di unità, che erano state registrate prima della crisi, pur in presenza delle risposte positive dei fornitori OEM, che stanno dando la priorità alle “tecnologie che ‘fanno bene’ a Qualcomm”, incluso il 5G.

A questo riguardo, il CEO di Qualcomm ha espresso l’opinione che la pandemia non influenzerà, se non marginalmente, il programma per i prodotti 5G, aggiungendo che lo sviluppo della tecnologia di prossima generazione prosegue regolarmente, sia tra i dipendenti che lavorano da casa, sia con il personale – limitato – attivo nei laboratori.

“Lavoriamo con un occhio rivolto al futuro”, ha concluso Mollenkopf. “Penso che il problema più grande a cui bisogna essere preparati è l’imprevedibilità dei mercati, come è accaduto, e continua ad accadere, con la pandemia in atto. Quindi stiamo cercando di fare il miglior lavoro possibile per essere pronti ad affrontare qualsiasi nuova evenienza”.