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Il Presidente Biden al Congresso: “Basta targeting ads agli adolescenti e più responsabilità ai social media sui contenuti pubblicati”

Il Presidente USA Joe  Biden ha esortato il Congresso a lavorare a riforme bipartisan per ‘responsabilizzare le Big Tech’ in merito alle politiche sulla privacy dei dati, all’impatto sugli adolescenti e alle pratiche anticoncorrenziali.

La necessità di una protezione federale ‘seria’ della privacy dei più giovani, ma non solo, è particolarmente sentita e includerebbe il divieto assoluto di pubblicità mirata indirizzata agli adolescenti; cui si andrebba ad aggiungere la riforma della sezione 230 del Communications Decency Act, che renderebbe le piattaforme tecnologiche legalmente responsabili dei contenuti pubblicati dagli utenti; e l’auspicio di  maggiore concorrenza nel settore tecnologico.

Sotto questo aspetto, Biden ha sottolineato che “la prossima generazione di tech giant americane non deve essere soffocata dagli operatori storici dominanti prima che abbiano la possibilità di affrontare il mercato e decollare”.

Queste idee di Biden hanno già avuto una certa ricaduta nei fatti concreti: il mese scorso, i legislatori hanno presentato un disegno di legge che vieterebbe la pubblicità mirata ai minori, sulla scia di politiche simili adottate  nell’UE.

Nell’ultimo anno, infatti, le autorità di regolamentazione dell’UE e degli Stati Uniti hanno esercitato pressioni in maniera crescente sulle politiche di privacy e sul potere monopolistico delle Big Tech. In EUu, ad esempio, sono state adottate due decisioni storiche in tal senso, quali il Digital Market Act e il Digital Services Act. Oltreoceano questi cambiamenti sono apprezzati dai due principali partiti politici, sebbene con ottiche contrastanti: i democratici criticano i social media per il loro ruolo nella diffusione della disinformazione, mentre i repubblicani per la censura effettuata sui temi propri dei conservatori. Entrambi i partiti hanno comunque espresso preoccupazione per l’impatto dei social media sugli adolescenti.

L’incoraggiamento di una maggiore concorrenza nel settore tecnologico è una frecciatina non tanto velata al duopolio pubblicitario di Google e Meta, nonché alla presa ferrea di Apple sul mercato delle app per iOS. Il duopolio pubblicitario ha già fatto alcune concessioni per cercare di evitare ulteriori azioni da parte delle autorità di regolamentazione e, secondo quanto voci anonime ma attendibili hanno riferito, Apple si sta preparando ad autorizzare App Store di terze parti su iOS nel 2024, in conformità con i cambiamenti delle normative UE.

La sezione 230 rappresenta un altro importante punto di scontro. La legge sta attualmente affrontando sfide legali presso la Corte Suprema degli Stati Uniti e, sebbene in generale si ritenga che le piattaforme tecnologiche debbano rispondere dei contenuti prodotti dagli utenti, i critici hanno avvertito che questa norma potrebbe limitare la libertà di parola, protetta dal Primo Emendamento.
In ogni caso, le riforme delle Big Tech appaiono in arrivo e le aziende ne stanno già sentendo l’impatto. Google, Meta e altri hanno fatto concessioni storiche per allentare la presa del Governo e delle Authority sui loro mercati. Ma anche se questi cambiamenti dovessero dare il via al declino degli attuali leader del settore tecnologico e pubblicitario, il processo richiederà anni e sarà costellato di lunghe battaglie legali prima di essere completato.