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Il Montana vieta TikTok, primo dei 50 stati USA, a partire dall’anno prossimo. Cinque creator hanno già presentato ricorso e accusato la norma di incostituzionalità

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Il Montana è diventato il primo Stato americano a vietare TikTok su tutti i dispositivi, anche quelli personali, scatenando di conseguenza nuovi dubbi sul futuro dell’app di short video nel Paese. Mercoledì il governatore dello Stato, Greg Gianforte, ha firmato una legge che prevede una multa per TikTok e per gli store di applicazioni online che rendono disponibile il servizio ai residenti dello Stato. La legge entrerà in vigore l’anno prossimo.

La mossa va ben oltre quello che hanno fatto gli altri Stati che hanno limitato TikTok ai dispositivi governativi. La decisione arriva anche in un momento in cui alcuni legislatori federali stanno spingendo per un divieto esteso a livello nazionale.

Ma gli esperti legali ammoniscono che il Montana, o qualsiasi altro Stato, avrebbe enormi difficoltà a far rispettare una legge del genere. La nuova legge del Montana, la SB419, rende teoricamente illegale l’offerta del servizio TikTok da parte di TikTok e di tutti i marketplace all’interno dei confini dello Stato. Approvata ad aprile, la legge stabilisce multe di 10.000 dollari al giorno per singola violazione, dove per singola violazione si intende “ogni volta che un utente accede a TikTok, o gli viene offerta la possibilità di accedere a TikTok o gli viene offerta la possibilità di scaricare TikTok”. Di conseguenza, TikTok e aziende come Apple e Google potrebbero essere costrette a trovare un modo per limitare TikTok agli utenti di smartphone del Montana, o incorrere in ingenti sanzioni.

Però TikTok e gruppi di creator sostengono che la legge, così come è scritta, è incostituzionale. I difensori di TikTok hanno addotto due argomenti principali. Uno è che la legge viola i diritti del Primo Emendamento, limitando la capacità di accesso e violando i loro diritti alla libera espressione attraverso l’app. Giovedì, l’American Civil Liberties Union ha accusato Gianforte e la legislatura statale di aver “calpestato la libertà di parola di centinaia di migliaia di abitanti del Montana in nome del sentimento anti-cinese“. L’altro argomento è che la norma rappresenti un ‘bill of attainder’ incostituzionale, ovvero una legge che penalizza qualcuno senza un giusto processo.

Un gruppo di utenti di TikTok ha sostanziato queste denunce in un’azione legale depositata mercoledì sera presso la US District Court del Montana, poche ore dopo la firma del governatore. I cinque creator, capitanati dal legale Ambika Kumar (lo stesso avvocato che ha lottato con successo contro il ‘ban’ tentato da Donald Trump nel 2020) hanno presentato ricorso avviando una battaglia legale dall’esito piuttosto incerto, ma con buone possibilità di successo. Il che non suona davvero incoraggiante per la legislazione del Montana. In attesa che la app faccia il suo ricorso. Oppure, più probabilmente, il fatto che il ricorso sia stato portato avanti da cittadini (ed elettori) statunitensi potrebbe essere più favorevolmente considerato, agli occhi di un tribunale americano, di una azione legale in nome di un’entità cinese. Chi può dirlo?