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FCP-Assointernet rileva che gli investimenti pubblicitari sono calati del 2,9% da inizio anno, con agosto precipitato a -12,3%. Galantis: “Confermato l’andamento discontinuo del 2022”

Giorgio Galantis, Presidente FCP-Assointernet

Gli investimenti pubblicitari rilevati dalla società Reply nell’ambito dell’Osservatorio Fcp-Assointernet, registrano nei primi otto mesi dell’anno una diminuzione del 2,9%, con il singolo mese di agosto che si attesta addirittura al -12,3%.

Le analisi in termini di device, relative al periodo gennaio-agosto 2022, delineano un lieve decremento per il comparto ‘Desktop/Tablet‘ (-4,2%) ed una sostanziale tenuta degli smartphone (-0,8%). Dati confermati anche dalla fruizione dei contenuti pubblicitari, dove si distingue in positivo la modalità ‘App‘ (+4.6%), rispetto alla fruizione in modalità ‘Browsing‘ che evidenzia un decremento (-13,6%).

Nei primi otto mesi dell’anno si evidenzia il buon andamento di numerosi Settori merceologici. Si confermano in territorio positivo i comparti Abbigliamento, Abitazione, Finanza/Assicurazioni, Oggetti personali, Turismo/viaggi e del Tempo Libero.

“Quest’anno l’andamento dei fatturati pubblicitari ha conosciuto sino ad oggi un andamento discontinuo“, spiega in una nota Giorgio Galantis, Presidente FCP-Assointernet, “condizionato certamente dai noti e diversi fattori di incertezza, dal perdurare del contesto pandemico al conflitto russo-ucraino con le relative ripercussioni sui costi energetici e materie prime. Dopo un primo semestre comunque leggermente positivo (+0,2%), nel periodo luglio-agosto l’andamento è risultato negativo sia per il perdurare del contesto di incertezza, sia per la presenza di elementi di discontinuità rispetto allo scorso anno: fasi finali Campionati Europei di calcio vinti dalla nostra Nazionale e le Olimpiadi di Tokio, eventi che avevano generato un positivo riscontro da parte degli investitori”.

 

“In mesi con un peso specifico relativamente contenuto come quelli di luglio e agosto“, conclude Galantis, “tali aspetti ne hanno certamente influenzato il risultato. Da evidenziare infine che l’andamento del gennaio-agosto 2022 è comunque superiore all’omologo periodo del 2019, quando si era ancora in fase pre-pandemica”.