Nielsen ha messo la parola fine al proprio servizio di misurazione dei video ‘location-placed’ attivo da 12 anni: la decisione è arrivata come conseguenza della pandemia negli Stati Uniti, che ha visto molti dei luoghi caratteristici per la fruizione di questo media abbassare sostanzialmente la propria audience, o addirittura chiudere per il lockdown, come reazione dalla diffusione del Covid-19.
“Nielsen rivede regolarmente il proprio portafoglio di prodotti per assicurarsi di avere il giusto mix di capacità e servizi che soddisfi le esigenze dei clienti oggi e in futuro”, ha affermato Nielsen in una dichiarazione fornita a MediaDailyNews. “Di conseguenza, a partire dal 1° ottobre 2020, abbiamo deciso abbandonare negli USA il nostro servizio di analytics che stima le audience per i cinema e le reti locali, quali aeroporti, bar, ristoranti, ospedali ed edifici per uffici”. Questo servizio è diverso dall’analisi della audience OOH, incentrata sulla media audience al di fuori della propria abitazione. “La decisione di chiudere questo ramo di analisi è allineata alla strategia di ottimizzazione del portafoglio dell’azienda”, precisa inoltre Nielsen, “razionalizzando il focus e massimizzando gli sforzi rispetto alle priorità strategiche”.
Il servizio, nato da studi personalizzati commissionati da diversi local network, è diventato in seguito un regolare servizio, che ha assunto nel 2008 la forma del ‘Nielsen On Location’, e ha pubblicato una pluralità di report di monitoraggio dell’audience su base temporalmente definita, nonché i cosiddetti pocketpieces, di carattere più aneddotico. Negli ultimi anni, i dati del servizio sono stati incorporati nei ‘Total Audience Reports’ di Nielsen, comprese le stime sulle audience della pubblicità cinematografica.
Nel report sulla Total Audience del primo trimestre 2019, Nielsen ha stimato che i cinema avessero raggiunto il 56% degli americani di età compresa tra 18 e 34 anni, il 26% di quelli di età compresa tra 35 e 49 anni e il 18% di quelli di età pari o superiore a 50 anni durante la settimana media, numeri che si posizionano in modo competitivo con le altre principali piattaforme di pubblicità video negli Stati Uniti.
Sebbene lo studio non abbia riportato dati comparabili per altri place-based video network, molti, in particolare quelli che operano in location come bar, ristoranti, centri benessere e all’interno di edifici per uffici e negli ascensori, sono stati significativamente messi alla prova dalla pandemia per Covid-19 ancora in corso nel paese.
“Consideriamo questa un’opportunità per portare le analiche della nostra industry a uno standard più elevato, per questo prosegue il nostro lavoro per arrivare a disporre di una currency estremamente avanzata e all’avanguardia”, ha commentato Barry Frey, Presidente e CEO di DPAA (Digital Place-based Advertising Association) in una nota, sottolineando che, oltre a Nielsen, esistono numerose fonti di dati di terze parti per misurare le performance del video advertising place-based.