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Black Friday e Cyber Monday: le intenzioni d’acquisto dei consumatori americani. Dalla riduzione della spesa per l’acquisto di regali ai primi utilizzi di tool generativi come ChatGPT

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Come sarà lo shopping in occasione del Black Friday e del Cyber Monday? Sono tante le aziende che si stanno ponendo questa domanda alla vigilia dell’appuntamento di shopping più importante dell’anno: gli esperti concordano nel prevedere che questi eventi promozionali quest’anno cannibalizzeranno ancora di più gli acquisti natalizi in conseguenza dell’attuale contesto inflattivo che, intaccando in tutto il mondo il potere di acquisto dei consumatori, li costringe a ridurre i budget destinati alle spese non essenziali e a un’attenzione ancora maggiore verso prodotti più economici o in promozione.

Per cercare di rispondere a questo interrogativo determinante per i consumi, gli esperti di Medallia Market Research, la divisione dedicata alle ricerche di mercato, hanno realizzato una survey negli Stati Uniti – il Paese che ha inventato Black Friday e Cyber Monday (BF/CM) – per individuare le intenzioni di acquisto e i possibili comportamenti dei consumatori. Gli insight emersi offrono spunti di riflessioni validi anche in contesti differenti come quello europeo.

La prima evidenza sottolinea come 3 intervistati su 5 prevedano di spendere meno durante il BF/CM, in particolare per i doni di Natale. La tendenza che emerge, causata dall’inflazione, è una riduzione del numero degli acquisti solo in parte controbilanciata dall’innalzamento del budget per il singolo prodotto, previsto soprattutto per i gift destinati alla cerchia familiare ristretta.

Le aziende dovranno inoltre tenere conto di ulteriori trend:

  • I pure player on line – Amazon in testa – e i mass retailer come Walmart raccoglieranno la preferenza dei consumatori. Infatti alla richiesta d’indicare su quale tipologia di negozio si rivolgeranno per gli acquisti del BF/CM emergono come favoriti i mass merchant (49%) e pure player (47%), seguiti a grande distanza dai department store (25%) e dalle catene tech (24%);
  • Il 67% del campione ha dichiarato che utilizzerà per oltre il 40% dei propri acquisti in quel periodo il canale online;
  • I negozi di vicinato saranno scelti per una visita e per l’acquisto di persona mentre le catene per un’experience omnicanale, prediligendo quindi i player in grado di agevolare la selezione dell’articolo online e la transazione in negozio e viceversa;
  • Gli intervistati si sono detti più propensi a un acquisto online nelle settimane precedenti le festività vere e proprie, mentre lo shopping fisico sarà privilegiato a ridosso di queste date;
  • In termini di categorie, nella ‘lista della spesa’ entreranno prioritariamente abbigliamento (51%), tech (44%), entertainment (34%) e giocattoli (32%);
  • L’analisi delle fasce di età conferma come le generazioni siano influenzate nei loro comportamenti d’acquisto da elementi diversi: la Gen Z e Alpha dall’advertising e dalle recensioni di TikTok oltre che dall’impegno dei brand in ambito green & sociale (18 punti percentuali di differenza tra questi cluster e i Millennials), mentre per i Millennials risulta determinante l’esperienza che ruota intorno ai prodotti/brand (12 punti percentuali di differenza tra questo cluster e la Gen Z e Alpha). I boomer sono un caso a parte, ancora concentrati sul prodotto in sé;
  • Da segnalare che inizia ad avanzare l’uso di tool generativi come ChatGPT per avere idee di regali tra la Gen Z e Alpha (ma anche tra i Millennials): entrambi i cluster dichiarano per oltre il 20% questa intenzione che impatta in misura decisamente minima sulle fasce di età più mature;
  • Infine i driver che condizioneranno la scelta di un retailer fisico sono la posizione e la comodità di accesso, la presenza di una politica everyday low price e le offerte speciali.
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