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Associazione Italiana Content & Digital Creators: oltre 200 creator presenti alla prima assemblea. Tavoli aperti con ISTAT, INPS e AGCOM per costruire una normativa completa dedicata alla categoria

Associazione Italiana Content & Digital Creators

Si è svolta al Moysa di Milano la prima Assemblea plenaria dell’Associazione Italiana Content & Digital Creators, che ha visto riuniti per la prima volta tutti i professionisti della Creator Economy, dai talent alle agenzie, dai manager ai tecnici.

“Il comparto della Creator Economy è in grado di apportare un sensibile valore aggiunto a livello culturale”, ha commentato Sara Zanotelli, Presidente AICDC. “Siamo consapevoli del ruolo che i creators svolgono ogni giorno, così come della loro capacità di sensibilizzare le community. Abbiamo avviato diversi tavoli tecnici per armonizzare da una parte il punto di vista delle istituzioni e dall’altra quello della categoria, creando opportunità di confronto mai viste. Tanto che abbiamo avviato una partnership con il Parlamento Europeo per far sì che la contaminazione tra i due mondi sia sempre maggiore e in questa occasione parleremo anche di diritto al voto”.

Tra le varie iniziative che si sono tenute nel corso dell’Assemblea, infatti, si annovera anche l’intervento del Parlamento Europeo a testimonianza delle sinergie intavolate: un’occasione di confronto e sensibilizzazione sotto il cappello dell’hashtag ‘#usailtuovoto’, primo di una serie di progetti che l’Associazione e il Parlamento europeo stanno sviluppando insieme.

Con oltre 200 partecipanti, tra cui anche nomi di rilievo come Fabiola Baglieri, Favij e Simone Berlini, l’evento è stato occasione per consolidare la community e per fare il punto sull’avanzamento dei tavoli istituzionali aperti dall’Associazione Italiana Content & Digital Creators nell’ottica di costruire una normativa completa che permetta di inquadrare in modo adeguato la Creator Economy.

Due le proposte di legge depositate dopo i confronti sollevati dall’Associazione; con ISTAT, l’Associazione è al lavoro per la definizione di un codice ATECO che consenta di distinguere con chiarezza chi esercita l’attività di content creators per professione da chi invece la svolge per diletto; con INPS è allo studio di un inquadramento fiscale e contributivo che definisca in modo puntuale il regime a cui sono sottoposti i professionisti; con AGCOM, infine, si riflette sulla trasparenza comunicativa e sulla tutela dell’utente finale. Segno che il lavoro portato avanti dall’associazione porta i suoi frutti.

“Il creatore di contenuti, in quest’epoca digitale, ha un valore di codifica inestimabile ma ha bisogno di un inquadramento ad hoc per essere efficace e riconosciuto”, commenta Mauri Valente, Vicepresidente AICDC. “La definizione di una normativa chiara è la base per uno sviluppo professionale del content creator: la chiedono non solo le aziende e gli utenti, ma anche tutti i nostri 700 associati con cui parliamo quotidianamente”.