Gaming

Il potere terapeutico del gaming: uno studio tedesco rivela i benefici psicologici di ‘Super Mario Odyssey’

Di Francesco Bocci

Un recente studio tedesco pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers ha rivelato che il videogioco ‘Super Mario Odyssey’ può rappresentare un efficace antidoto alla depressione maggiore. L’autore dello studio, Moritz Bergmann, insieme al suo team, ha esplorato gli effetti di un intervento di gioco di sei settimane su individui affetti da disturbo depressivo maggiore, concentrandosi su miglioramenti dell’umore, della motivazione e delle funzioni di memoria visuo-spaziale.

I processi mentali umani hanno due aspetti importanti: la cognizione e l’affetto. Il primo comprende l’insieme di processi mentali che includono attività come la percezione, la memoria, il problem-solving e il decision-making. Il secondo, invece, rappresenta la dimensione emotiva della vita mentale, l’esperienza soggettiva delle emozioni, degli stati d’animo e volge un ruolo importante nel plasmare le risposte e le interazioni di un individuo con il suo ambiente.

Analizzando la depressione o il disturbo depressivo maggiore, i ricercatori si concentrano spesso sui suoi sintomi affettivi. Questi includono sentimenti persistenti di tristezza, vuoto e disperazione, accompagnati da una ridotta capacità di provare piacere o interesse per attività una volta trovate piacevoli. Tuttavia, questo disturbo è anche accompagnato da disfunzioni cognitive che compromettono il processo decisionale. A differenza dei sintomi affettivi, i sintomi cognitivi della depressione possono spesso persistere anche dopo che i sintomi affettivi si sono ritirati.

Lo studio portato avanti da Bergmann ha coinvolto 46 individui con diagnosi di depressione, che in precedenza avevano riferito di giocare ai videogiochi con una bassa frequenza. I partecipanti sono stati divisi in modo casuale in tre gruppi, a ciascuno dei quali è stato assegnato un percorso terapeutico diverso. Tra questi è stata inclusa l’attività di videogiocare al titolo ‘Super Mario Odyssey’.

Al termine delle sei settimane è stata riscontrata una diminuzione dei sintomi della depressione solo nel gruppo di pazienti che hanno preso parte al percorso che comprendeva il videogioco.

I risultati hanno suggerito che gli allenamenti cognitivi che prevedevano l’utilizzo di ‘Super Mario Odissey’ hanno contribuito ad aumentare il benessere soggettivo, a mostrare livelli più elevati di motivazione all’allenamento e portare a miglioramenti nelle funzioni di memoria visuo-spaziale nel disturbo depressivo maggiore.

Il videogioco, infatti, ha richiesto ai partecipanti di navigare all’interno di ambienti 3D facendo affidamento su processi che dipendono dalla regione dell’ippocampo del cervello, influenzando le prestazioni sui compiti di memoria.

La dimensione estetica del gioco, inoltre, sembra favorire il senso di presenza, con l’immersività che porta a raggiungere uno stato di benessere definito ‘flow’: le sfide richieste dal gioco e le abilità personali sono bilanciate e autogestite dal soggetto.

In conclusione, i risultati indicano che il videogioco non solo può influenzare positivamente l’umore e la motivazione, ma può anche portare a miglioramenti significativi nelle funzioni di memoria visuo-spaziale nei pazienti affetti da disturbo depressivo maggiore.

Mentre il dibattito sull’applicazione dei videogiochi nella salute mentale continua, questo studio rappresenta un passo avanti nell’esplorazione delle potenzialità terapeutiche dei videogiochi, gettando le basi per ulteriori approfondimenti e integrando l’innovazione digitale nel panorama della salute mentale