YouTube nasce con una missione: dar voce alle persone e mostrare loro il mondo. Nato il 23 aprile del 2005, compie adesso vent’anni, diventando nel frattempo tra i punti di riferimento per la creazione, condivisione e consumo di contenuti video online. Ne parliamo con Francesca Mortari, Director YouTube Southern Europe di Google.
Vent’anni di YouTube: quale occasione più adatta a una sguardo trasversale. Ma che cosa è diventato YouTube oggi? E che cosa diventerà nel prossimo futuro?
YouTube è diventata molto più di un sito per guardare video: è l’epicentro della cultura digitale, un luogo dove le idee prendono forma e si diffondono ovunque. I creator sono diventati le nuove ‘startup’ dell’intrattenimento, capaci di innovare linguaggi e format, dai podcast agli Shorts, fino a contenuti sempre più strutturati. La visione su tv cresce costantemente, anche da noi, trasformando YouTube e i suoi contenuti. E guardando al futuro, l’intelligenza artificiale sarà sempre più centrale: per aiutare i creator nella produzione, abbattere le barriere linguistiche e migliorare l’esperienza degli utenti. Il nostro impegno è quello di far crescere un ecosistema aperto, sicuro e creativo, un luogo dove tutti possano far sentire la propria voce. Dopo vent’anni, YouTube continua a evolversi, con un’unica certezza: il meglio deve ancora venire.
Come definirebbe oggi in poche parole la funzione di YouTube nel panorama globale della televisione (Lineare e CTV)? YouTube su mobile è ormai complementare alla fruizione sullo schermo tv? O è una app ‘distinta’ che risponde a logiche e necessità diverse?
Che YouTube stia giocando un ruolo importante nella fruizione del contenuto sul grande schermo non ci sorprende, è un’evoluzione naturale che abbiamo osservato con attenzione, ma anche accompagnato. Oggi, oltre un miliardo di ore di contenuti YouTube vengono guardate ogni giorno proprio sullo schermo più grande di casa, e le visualizzazioni da tv sono cresciute del 130% negli ultimi tre anni. Non si tratta solo di un cambiamento tecnologico, ma di un nuovo modo di vivere l’intrattenimento. Le nuove generazioni, cresciute con lo smartphone, stanno riscoprendo il salotto, portando con sé i creator e i contenuti che amano. E noi abbiamo abbracciato l’opportunità sviluppando funzionalità che rendano l’esperienza su tv sempre più interattiva e coinvolgente – come ‘Watch With’, che permette ai creator di commentare eventi in diretta – e continuiamo a innovare per un’integrazione fluida tra dispositivi. In fondo, non è una questione di schermo, ma di contenuti rilevanti, accessibili ovunque e in qualsiasi momento.
Qual è l’audience, in termini di segmentazione demografica, di YouTube su smart tv? Crescono i contenuti medio lunghi? E gli Shorts?
L’audience di YouTube su smart TV è sempre più trasversale: non parliamo solo delle nuove generazioni, ma di un pubblico ampio e variegato, che va dai giovanissimi agli adulti, tutti accomunati dal desiderio di contenuti di qualità, fruibili in modo comodo e immersivo. Questo ha spinto molti creator ad alzare l’asticella: vediamo sempre più produzioni in 4K, audio curato, storytelling lungo e coinvolgente, pensato proprio per lo schermo di casa. I contenuti medio-lunghi, come podcast video, live streaming e long-form, stanno vivendo una fase di grande crescita su TV. Allo stesso tempo, anche gli Shorts – nati per il mobile – stanno conquistando spazio sulle smart TV. Con oltre 70 miliardi di visualizzazioni giornaliere e una presenza sempre più integrata nella strategia dei creator, dimostrano che i formati su YouTube non si escludono, ma si potenziano a vicenda. È proprio questa flessibilità che rende la piattaforma unica.
Il Presidente di UPA Marco Travaglia ha affermato un mese fa che sono stati fatti passi in avanti importanti per misurazione degli OTT, tra cui YouTube. E ha affermato che i prossimi step sarebbero stati la condivisione dei ‘dati di prima parte’ e l’adozione del Codice di tracciamento dei singoli video pubblicitari (CUSV). Che cosa ci può dire al riguardo?
Per YouTube, l’obiettivo è chiaro: offrire strumenti sempre più avanzati per misurare in modo accurato l’audience, tenendo conto della varietà di dispositivi, formati e momenti di fruizione. Solo così sarà possibile valorizzare appieno i contenuti, ottimizzare le strategie pubblicitarie e garantire un ritorno efficace sugli investimenti. Il successo di eventi di portata locale come il Festival di Sanremo su YouTube ne è un esempio emblematico: YouTube non solo amplifica la portata di eventi così rilevanti, ma offre anche un’esperienza immersiva e completa, integrata sempre di più nella visione televisiva – basti pensare che 22 milioni di persone in Italia guardano YouTube su schermo TV ogni mese. Un ecosistema che punta sempre più su trasparenza, innovazione e misurabilità.
Negli USA YouTube è ormai un broadcaster a tutti gli effetti: quali sono le evoluzioni previste in Europa e in Italia, considerando la crescente rilevanza dell’audience come espressa anche dal punto precedente?
La crescente fruizione su schermo tv e l’importanza degli Shorts suggeriscono un cambiamento culturale nell’approccio all’intrattenimento, dove l’interazione e la personalizzazione giocano un ruolo cruciale. In Italia, come negli Stati Uniti, YouTube sta diventando il luogo principale non solo per usufruire di contenuti, ma anche per creare e condividere storie in tempo reale, sia attraverso eventi live che format di lunga durata. Le collaborazioni con broadcaster tradizionali, l’integrazione di eventi televisivi su piattaforme digitali, e l’espansione dei contenuti premium stanno rafforzando questa transizione. In futuro, potremmo vedere un consolidamento del modello di YouTube come una piattaforma che valorizza, organizza e monetizza contenuti, attraverso partnership sempre più strette con media e brand locali, con l’obiettivo di diventare un hub globale per ogni tipo di contenuto audiovisivo.
di Massimo Bolchi