Meta ha annunciato che a partire da ottobre sospenderà la pubblicità politica, elettorale e su temi sociali in tutti i paesi dell’Unione Europea. La scelta è legata all’entrata in vigore del nuovo Regolamento europeo sulla trasparenza e il targeting degli annunci politici (Transparency and Targeting of Political Advertising-TTPA), previsto per il 10 ottobre.
Le nuove regole europee
Il regolamento UE, approvato nel 2024, impone requisiti stringenti in materia di etichettatura, accessibilità pubblica e limitazioni sul microtargeting degli annunci a carattere politico. Tra le novità, le piattaforme digitali saranno tenute a fornire informazioni dettagliate sul finanziatore dell’annuncio, sull’importo speso e sui criteri utilizzati per selezionare il pubblico. Sono inoltre previste sanzioni fino al 6% del fatturato globale per chi non rispetta le disposizioni.
La posizione di Meta
In una nota ufficiale, Meta ha motivato la decisione con la complessità delle nuove norme: “Le nuove regole generano incertezza giuridica e richiederebbero cambiamenti significativi nei nostri sistemi e nei flussi di lavoro, con impatti operativi molto rilevanti”. Ad esempio – continua la nota – “il TTPA impone restrizioni estese al targeting e alla pubblicazione degli annunci, che limiterebbero la capacità degli inserzionisti che trattano temi politici e sociali di raggiungere il loro pubblico e porterebbero le persone a vedere annunci meno pertinenti sulle nostre piattaforme. Si tratta di un’altra minaccia ai principi della pubblicità personalizzata, che ignora i vantaggi per gli inserzionisti e le persone che desiderano raggiungere”.
L’azienda ha tuttavia sottolineato che “continuerà a garantire la libertà di espressione degli utenti”: i contenuti politici potranno ancora essere pubblicati organicamente, ma non potranno più essere promossi a pagamento su Facebook, Instagram e Threads.
Lo ha fatto anche Google
Meta non è l’unica grande piattaforma ad aver scelto di sospendere la pubblicità politica nell’Unione Europea. Già nei mesi scorsi, Google ha confermato ufficialmente che bloccherà gli annunci elettorali e su temi sociali a partire da ottobre 2025, in concomitanza con l’entrata in vigore del Regolamento europeo TTPA.
La decisione di Google è motivata da difficoltà operative e incertezze legali legate all’ampia definizione di ‘pubblicità politica’ prevista dalla normativa, che rende complicata l’identificazione e la gestione di questo tipo di contenuti su larga scala.
Uno spazio che si svuota
La scelta di Meta così come quella di Google – rischia di avere un impatto diretto sul panorama della comunicazione politica digitale in Europa. In assenza di grandi piattaforme disponibili per la promozione a pagamento, partiti, candidati e organizzazioni potrebbero trovarsi a rivedere strategie e budget in vista delle elezioni nazionali e locali previste nel 2026. Allo stesso tempo, alcuni osservatori vedono nella mossa un’opportunità per le realtà europee che operano nel rispetto delle nuove regole.
di Monica Gianotti