Pure sull’essenza dei dati, o per dirla come si mangia, sul vedere il bicchiere mezzo pieno o vuoto. Quindi, partiamo dal cuore. L’intervento di Nico Acampora, Fondatore PizzaAut, con i suoi ragazzi sul palco ha emozionato aprendo un grande motivo di riflessione.

Valorizzare e realizzare i sogni di tutti
Perché se il titolo del Forum quest’anno è stato ‘Il futuro che vorremmo: persone, cultura, tecnologia, sistema economico – La comunicazione come facilitatore di comportamenti e valori’, PizzaAut ci ha riportato al senso, non ai simboli, ma al senso. Che parla di singoli casi, di gioia nel ‘salvare’ ognuno di questi ragazzi, spesso dati prematuramente per spacciati da una società che chiude loro le porte del lavoro, quindi della vita. Un invito certamente a fare ognuno la propria parte, a fare sistema, bello infatti che WPP abbia assunto una ragazza autistica parte del team PizzaAut, così come che TEHA Group abbia regalato un track per portare anche a Varese le loro pizze, ma se vogliamo allargare ecumenicamente l’insegnamento da trarre è nel potere che close up più stretti sulla realtà sanno generare. Quello che vogliamo dire è che Acampora ha portato su questo palco il valore delle cose che nascono piccole, con la cura, l’amore e l’attenzione che solo il credo in una mission che sembrava impossible sa rendere grandi (in Europa ci sono 7 milioni di persone autistiche, in Italia 600 mila, di cui solo l’1,7% lavora).

Nuovi modelli di business
Una visione umano centrica che sposa alla perfezione l’intervento conclusivo di Simona Maggini. Non neghiamo quanto ci piaccia la schiettezza con cui da Italy Country Manager WPP, nonchè Group CEO di VML Italia, Maggini non si nasconda mai dietro un dito. Così è stato anche a questo Forum. Non ha mentito sul periodo non facile (“i leader reagiscono prima e ci mettono le mani, ma possono anche pagarne prima lo scotto. La crisi delle Holding è sistemica, accelerata dall’AI”), nemmeno sulla frustrazione e sulla stanchezza, ma si è detta orgogliosa di essere in WPP, perchè anche grazie a iniziative come questa il Gruppo riesce a dare un senso più grande a quanto fa per business. Un business che, non deve essere mai dimenticato, è fatto di persone, a cui oggi, più che mai, è richiesto un output profondo e appuntito. Infatti, nel presentare la piattaforma WPP Open ne ha intessuto le lodi come strumento chiave per potenziare il talento umano e amplificare l’impatto della comunicazione sempre che sia l’uomo ad averne le redini, ottimizzando creatività e strategia per i clienti. Come sottolineato anche dall’intervento internazionale di Matt McNeany, Presidente di WPP Open Pro, WPP Open diventa quindi abilitatore di un nuovo modello di business che integra verticalità per lasciare più tempo ai professionisti di concentrarsi su quanto è davvero rilevante. In ambito media, la trasformazione ha portato alla creazione di un’unica casa, WPP Media, con le diverse sigle a farsi finestre d’entrata per i clienti (Massimo Beduschi, Italy Chairman di WPP, racconta che in Italia i brand restano, anche se la visione del Gruppo, come già successo in alcuni Paesi, non sarebbe questa). Il tutto con la forza della tutela etica e legale di ogni dato, senza contaminazioni tra clienti e con la distruzione dello storico costruito se le partnership finissero, aspetti dell’AI importanti quanto, se non più, del suo potere trasformativo.

L’Advisory Board
Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House – Ambrosetti e TEHA Group, ha illustrato i risultati del quattordicesimo ciclo di lavoro dell’Advisory Board WPP | TEHA Group, nato nel 2012 con l’obiettivo di fornire risposte ad alcune delle grandi sfide che interessano le imprese e le Istituzioni. Quest’anno è stato composto da Simona Maggini, Italy Country Manager di WPP, Massimo Beduschi, Italy Chairman di WPP; Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House – Ambrosetti e TEHA Group; Fabrizio Burlando, CEO di Bancomat; Francesca dell’Antoglietta, EMEA Marketing and CSR Director di Optical Retail di EssilorLuxottica; Maximo Ibarra, Professore di Digital & AI Marketing presso Luiss e Luiss Business School e già CEO di Engineering; Fabio Lazzerini, CEO di Comtel; Camilla Lunelli, Vicepresidente di Ferrari Trento; Nicolò Mardegan, Direttore delle Relazioni Esterne di Enel; Elena Zambon, Presidente di Zambon.

Lo scenario
E’ emerso il ritratto di una società dinamica, in cui la collaborazione di giovani, imprese e istituzioni è essenziale per la transizione verso la Società 5.0, un paradigma che pone l’uomo al centro e integra sviluppo tecnologico con i bisogni sociali, affrontando cinque priorità strutturali: transizione digitale, skill mismatch, invecchiamento demografico, sistemi di welfare e inclusione. Se tra le giovani generazioni persistono fenomeni quali la ‘fuga dei talenti’ e un crescente disinteresse per la partecipazione politica tradizionale a livello nazionale, d’altra parte, nonostante le difficoltà economiche e sociali, i giovani mostrano una profonda sensibilità verso i grandi temi globali, in particolare la sostenibilità ambientale e sociale, e oltre il 50% degli under-24 esprime ottimismo per il proprio futuro nei prossimi 5 anni, riponendo grande fiducia nelle istituzioni locali e sovranazionali, come il Parlamento Europeo. Nel rapporto con il lavoro, oltre alla retribuzione, emergono tra i più giovani nuove priorità quali il work-life balance e la coerenza dell’ambiente lavorativo con i propri valori. In questo scenario, le prospettive delle imprese indicano una crescente integrazione dei criteri ESG (Environmental, Social, Governance) come fattore strategico chiave (con un punteggio superiore a 8 su 10 nella selezione degli investimenti), riconoscendone i benefici in termini di reputazione e performance (con un aumento di redditività del +61%). Un’analisi delle istituzioni rivela maggiore consapevolezza e resilienza dell’Unione Europea (il 51% dei cittadini europei si fida delle sue istituzioni), che ha destinato ingenti risorse (Next Generation EU e Green Deal) a missioni e iniziative comunitarie per il periodo 2021-2027, diffondendo a livello globale, attraverso il cosiddetto ‘Effetto Bruxelles’, nuovi modelli di governance che promuovono la sostenibilità, l’inclusione e la tutela dei diritti. Il Forum ha quindi evidenziato come investire in una comunicazione strategica e consapevole consenta di sfruttarne il potenziale per promuovere modelli sociali inclusivi, ridurre i divari, favorire l’alfabetizzazione digitale responsabile, rafforzare il dialogo intergenerazionale e ricostruire il tessuto di fiducia istituzionale e interpersonale. In questo contesto, la comunicazione rappresenta un alleato imprescindibile per lo sviluppo etico e sociale, capace di orientare comportamenti e valori e trasformare positivamente la società di domani.
I Dati WPP
Negli ultimi 6 anni in Italia il Gruppo è cresciuto a doppia cifra, e si prevede anche un 2026 con il segno +, mentre la share WPP Media, fonte Recma e COMvergence, si attesta intorno al 32-33%. Guardando al mercato pubblicitario in generale, nonostante la crescita attesa del Pil di appena lo 0,6%, si dimostra resiliente, anticiclico rispetto alla situazione economica, tanto che chiuderà con un +3%, lasciando presagire un 2026, complici le Olimpiadi di Milano-Cortina e i Mondiali di Calcio, ancora in crescita, pur con l’incognita dell’incertezza geopolitica ed economica. Bene tutti i media, con forte impatto della digitalizzazione. L’AI, ovviamente è il vero e proprio game changer per l’industry.
di monica lazzarotto