Non capita tutti i giorni che un’agenzia di comunicazione abituata a muoversi tra brand, campagne pubblicitarie e strategie di marketing si trovi a dialogare con una delle fondazioni culturali più prestigiose d’Italia. Ma è esattamente ciò che è successo quando, nel 2024, la Fondazione Giorgio Cini ha infatti chiesto a TRIBE COMMUNICATION di aiutarla a rafforzare la propria presenza digitale.
Una sfida affascinante: come si può raccontare, con linguaggio contemporaneo, una realtà che dal 1951 custodisce un patrimonio culturale immenso, organizza mostre, concerti, convegni e che, nel tempo, è diventata anche un punto di riferimento per le culture digitali?
Tradurre l’identità in strategia
Il primo passo è stato ascoltare. Non tanto per trovare l’idea giusta, quanto per capire davvero cosa rende la Fondazione unica. Tribe è partita da uno studio dell’identità, dei valori e delle attività della Fondazione, lavorando fianco a fianco con il team interno. Insieme, hanno analizzato anche i pubblici di riferimento, ponendosi una domanda chiave, ovvero come entrare in relazione con persone diverse, senza snaturare la vocazione storica della Fondazione.
Dal contenuto al posizionamento
L’obiettivo non era solo comunicare di più ma comunicare meglio, con una voce chiara, coerente e distintiva. Questo ha significato mettere a punto una strategia social su misura, capace di raccontare la varietà delle attività – dalla ricerca agli spettacoli – mantenendo intatto il valore culturale della proposta. Il tutto con un linguaggio digitale attuale, ma rispettoso, capace di rendere la cultura accessibile senza banalizzarla.
Il Cerchio Creativo
“Tribe Communication ha guidato questo processo attraverso il Cerchio Creativo, la nostra metodologia che integra analisi strategica e visione creativa. Inizialmente, è stata condotta un’analisi approfondita della Fondazione, identificandone i valori chiave che la rappresentano. Successivamente, sono state esplorate le diverse anime espresse dai suoi sette istituti e i tre centri studio tutte le attività ad essi collegate, definendo un posizionamento esclusivo che riflette la sua essenza e la sua storia in maniera unica tenendo conto, allo stesso tempo, delle sue molteplici sfaccettature. Così come molteplici e sfaccettate sono le piattaforme sulle quali è possibile comunicare ad altrettanti eterogenei profili di potenziali utenti interessati.
Questo processo ha portato alla definizione di una Unique Meaningful Promise, una promessa significativa, in grado sia di veicolare i valori condivisi della Fondazione sia le sue diverse aree di sviluppo. Fondamentale è stata poi l’ideazione del nuovo pay-off capace di connettere passato e futuro, radicato nella ricerca e nella salvaguardia culturale ma proiettata all’innovazione e alla condivisione attraverso le tecnologie più avanzate”, spiegano Alessandro Fellegara e Francesco Gemelli, soci fondatori e rispettivamente Ceo e Chief Branding Officer Tribe Communication.
Successivamente sono stati analizzati nel dettaglio i target di riferimento per elaborare le strategie di canale e di contenuto: dai giovani ricercatori internazionali agli appassionati di cultura, dai residenti veneziani ai turisti culturali alla ricerca di esperienze autentiche. Per ogni segmento è stato infatti delineato un canale digitale di riferimento, uno storytelling su misura al fine di aprire un dialogo bidirezionale fra gli utenti e la Fondazione rendendo viva, stimolante e vicina la comunicazione di ogni attività e di ogni contenuto. Invitando ogni singolo target a varcare la soglia dei suoi spazi fisici.
Una collaborazione che guarda al futuro
Il lavoro con la Fondazione Giorgio Cini è ancora in corso, ma rappresenta già un esempio concreto di come il mondo della cultura possa dialogare con quello della comunicazione, trovando nuovi modi per valorizzare ciò che è prezioso. È un progetto che dimostra come, con metodo e sensibilità, anche un’istituzione storica possa affrontare la sfida della trasformazione digitale restando fedele alla propria anima.