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Dalla giuria Eurobest, il diario di Federico Cambria, giurato italiano Craft. Il primo giorno di lavoro. “Alcuni nostri clienti dovrebbero essere qui. Ovvio, il top succede quando tutto è top. Ma ci sono pure script mediocri che sanno realizzare film eccellenti. Insomma, la produzione conta. Eccome. Le idee dipendono dalla loro realizzazione”

Eurbobest jury diary –day 1

“Londra ci ha accolto con le vetrine di Oxford Street magicamente pronte  per il Natale e noi giurati siamo tutti nello stesso hotel, vicino ad Hyde Park.

Io faccio parte di quella Film Craft e ho già visto, il livello di preparazione dei miei colleghi è molto alto. Che emozione e che sorpresa per me fare parte di questa squadra. Il presidente della sezione James,  executive di Blink, ieri sera ci ha accolto in una location di grande stile. Ha iniziato col conoscerci empaticamente, per passare subito poi alle indicazioni tecniche su come votare. L’atmosfera è restata comunque rilassata e fantastica, c’è sempre una bella energia, con gli altri giurati, la regista spagnola Lorena e gli altri executive e direttori creativi europei, ho grande feeling.

Ieri, dopo il brief a tutti i giurati di tutte le categorie, noi del Craft abbiamo visionato e votato tutti i lavori della categoria. Una full immersion dalle 9 alle 18, con un’ora di pausa e 2 brevissimi break (alcuni progetti li avevamo già visti pre votando online). Oggi lavoriamo sulle short list, mentre mercoledì sull’assegnazione dei premi (sempre se non cambiano le cose).

Cosa sino ad ora mi ha colpito? Oltre all’attenzione e alla responsabilità del lavoro di ciascun giurato, il grado di passione di ogni progetto iscritto, al di la della strategia, del concept, dell’esecuzione e di altri aspetti ‘artistici’, si percepisce che ogni progetto è stato realizzato con grande amore, indipendentemente dal brand, dal budget e dalla direzione creativa. Di alcuni, poi, trovo impressionante la fiducia dei clienti nel lavoro di creativi e crew. E’ bellissimo  votare progetti di grande bellezza oltre che di impatto, dove idee luminose hanno dato vita a film potenti. In quanto ai formati, ce ne sono da 30”, da 1 minuto e anche parecchi più lunghi.

In particolare, per qualità della regia e di ogni aspetto dell’esecuzione, mi ha sorpreso il lavoro per un brand d’auto (ancora presto per fare nomi. come direbbe Karim Bartoletti #cosechnonpossodire….). Dalla poesia del cast alla raffinatezza del montaggio, tutto è perfetto. Soprattutto dal nostro punto di vista di registi, perché è palese come l’esecuzione abbia dato a uno script sulla carta non eccezionale una grande spinta. Il film è infatti bellissimo.

Non percepisco, invece, trend ‘nuovi’, seppur linguaggi e mood siano molto diversi. Da film esteticamente impeccabili a lavori dal sapore molto più real, a progetti fashion visionari. Ma anche case di impatto sociale audaci, emozionanti e di grandissima forza. Forse c’è poco humour, in questa edizione, poca comedy.

In ogni caso, tornando al lavoro della giuria, le estrazioni diverse dei giurati (direttori creativi, exec. Producer, ecc) rendono i punti di vista del giudizio interessanti.

Da oggi iniziamo la ‘battaglia’ per le short list, dopo che il software ha elaborato i nostri voti di ieri (è ovviamente tutto digitale, votiamo su device remotati controllati da una responsabile del Festival molto preparata e che ci guida durante le sessioni).

Concludo dicendo che sono felice di essere qui. Soprattutto perché si respira la forza dell’advertising, che a volte in Italia viene trattato con sufficienza dai clienti (per carità non sempre), poco consci del potere e dell’impatto di un progetto ben realizzato.  Si respira la visione geniale che alcune agenzie riescono a dare a un brief, il coraggio di clienti illuminati, il talento di alcuni registi alchimisti e l’enorme sviluppo tecnologico e di know how che la produzione vive ogni giorno. A domani”.