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Dal Politecnico arriva il ‘Progetto Cross Enabler’, per sperimentare l’XR per la Customer Experience

Tre i livelli di partecipazione previsti per i brand che vogliono sviluppare soluzioni XR, con i primi risultati dei progetti previsti tra qualche mese
XR Experience

Nonostante il notevole fermento che anima il settore a livello globale, il mercato italiano dell’Extended Reality (XR) si trova ancora in una fase embrionale.

L’XR, termine onnicomprensivo che racchiude l’insieme delle tecnologie capaci di generare esperienze immersive, sta ridefinendo i confini tra il mondo fisico e quello digitale, promettendo di trasformare numerosi settori. In particolare, al centro di questa rivoluzione tecnologica vi sono tre pilastri fondamentali: la Realtà Virtuale (VR), che immerge completamente l’utente in ambienti simulati, offrendo esperienze totalmente digitali; la Realtà Aumentata (AR), che sovrappone elementi digitali al mondo reale, arricchendo la percezione dell’ambiente circostante senza isolare l’utente; e la Realtà Mista (MR), la tecnologia più avanzata, che fonde i due approcci precedenti, consentendo a oggetti virtuali e reali di coesistere e interagire in tempo reale.

L’Extended Reality si configura, pertanto, come un continuum di esperienze immersive, la cui differenziazione risiede principalmente nel grado di immersione offerto all’utente e nelle modalità di interazione con i contenuti digitali e l’ambiente fisico.

Il progetto Cross Enabler in dettaglio

Ciò detto, ieri pomeriggio si è tenuto, al Politecnico di Milano, un evento dedicato alla XR, che ha ripreso i dati già pubblicati nell’Osservatorio Extended Reality & Metaverse, ma soprattutto ha strutturato e lanciato il ‘Progetto Cross Enabler’ che dovrebbe prendere vita operativamente nel corso dell’anno.

Le presentazioni dei progetti, della Venerando Fabbrica del Duomo, di Save the Chidren e di Calligaris, sono valsi a confermare da una lato le potenzialità ma dall’altro, e in special modo, le difficoltà di un implementazione generalizzata. Significativa a questo proposito l’esperienza della Veranda Fabbrica del Duomo, passata attraverso difficoltà concettuali – app a pagamento o gratuite innanzitutto – pratiche, quali la disponibilità di visori adatti e l’insufficienza di altre soluzioni come i tablet o gli smartphone, ed effettive quali ad esempio le problematiche di sicurezza che hanno proibito esperienze immersive all’interno del Duomo di Milano, primo di dichiararsi moderatamente soddisfatta alla fine di un percorso durato tre anni.

“Se il software dà vita all’esperienza”, ha confermato il prof. Lucio Lamberti, a capo dell’Osservatorio e responsabile del progetto Cross Enabler, “è l’hardware che ne definisce i limiti e le potenzialità. Il vero game changer non sarà un singolo device, ma il momento in cui gli apparati di Google, Apple, Meta, Samsung, OpenAI e probabilmente molti altri saranno ovunque visibili e ‘normali’ nella vita quotidiana di tutti. Ciò si tradurrà in una progressiva semplificazione nella produzione dei contenuti XR e in quella frequente esposizione visiva o uditiva che, sola, genera familiarità”.

Tre livelli di coinvolgimento previsti

La parola d’ordine, per adesso almeno, è una sola: sperimentare, sperimentare, sperimentare. In ogni direzione e con ogni modalità. E il progetto Cross-enabler si propone di fare proprio questo, con tre modalità di approccio.

Cross-Enabler di Livello I

  • Obiettivo: L’obiettivo è esplorare le opportunità dell’ambiente immersivo e comprenderne le possibili applicazioni nei propri contesti aziendali. L’output atteso è lo sviluppo su carta del disegno dell’esperienza. Questa modalità è particolarmente indicata per chi si trova nelle fasi iniziali di approccio all’Extended reality e al metaverso, desideroso di coglierne le dinamiche e il potenziale strategico.
  • Tempistiche: 1 mese (ca. 3 incontri online da 45 minuti)
  • Contributo di Partecipazione: Gratuito per i brand

Cross-Enabler di Livello II

  • Obiettivo: Fornire un’opportunità unica di collaborazione tra 2-5 brand, creando una Proof of Concept (PoC) condivisa che unisca competenze, esperienze e prospettive diverse. È particolarmente adatto a brand che hanno già familiarità con il metaverso e desiderano approfondire il processo di sviluppo di PoC in un contesto collaborativo.
  • Tempistiche: 3 mesi (ca. 8 incontri online da 30 minuti)
  • Contributo di Partecipazione: Gratuito per i brand

Cross-Enabler di Livello III

  • Obiettivo: Sviluppare una PoC completamente personalizzata, progettata su misura per soddisfare le esigenze specifiche del brand. Questo approccio è ideale per chi ha già una visione iniziale del progetto e desidera tradurla in un’esperienza concreta nel metaverso. L’obiettivo è realizzare una soluzione che rifletta pienamente gli obiettivi strategici e operativi del brand.
  • Tempistiche: 4 mesi (ca. 10 incontri online da 30 minuti)
  • Contributo di Partecipazione: A pagamento per i brand a partire da 10.000 euro

I primi risultati dovrebbero vedersi entro la fine dell’anno.

di Massimo Bolchi

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