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Il Festival del cinema di Venezia per i registi Air3. Paolo Marescotti: tutta questione di prospettiva. Lo dice anche James Bond, sorseggiando un Martini

PROSPETTIVA

OBERHAUSER: ‘Perchè sei venuto?’

BOND: ‘Sono venuto per ucciderti!’

OBERHAUSER: ‘Ho pensato che fossi venuto per morire…’

BOND: ‘Beh, è una questione di prospettive!’

(da ‘Spectre’ di S. Mendes, 2015)

“La prospettiva è un espediente per togliersi dagli impicci. Essa non è opinabile essendo soggettiva. Ma può generare confusione.

Di Venezia si è incominciato a parlare a proposito del Toronto Film Festival. Sembra che gli americani preferissero quest’anno il festival lacustre come viatico verso il loro autocelebramento cinematografico: la Notte degli Oscar 2017. Forse.  Ma il Toronto Film Festival non ha una giuria (se non per la sezione denominata Platform per i film internazionali). Il premio più importante è il ‘People’s Choice Award (e le armate degli Studios in questo modo, a parte spendere i soldi per l’iscrizione, risparmiano su ‘indagini di mercato’ costose, lunghe e pericolose…).

Il Festival di Venezia , invece, una giuria ce l’ha. Tradizionalmente ‘d’Essai’. Sam Mendes, in qualità di Presidente quest’anno, ha mostrato, forte, la sua prospettiva.

Ha vinto un film che pochi vedranno (riusciranno a vedere). Ha vinto un attore che ha dichiarato di preferire il teatro (Martinez). E’ stato premiato il film di uno stilista. L’attrice di un musical. La sceneggiatura di una ‘specie’ di biopic. Cannibalismo e piacere. Olocausto: ancora? Che differenza c’è tra i ‘Dreamers’ di Bertolucci e i ‘Vacanzieri’ di Muccino? Il cinema è vivo, gli autori sono vivi. Il pubblico a Venezia? C’è stato il pienone, come si dice.

Ma James Bond, sorseggiando ammiccante il suo Martini, ricorda che è una questione di prospettiva. Scommetterei i miei debiti con Equitalia con chiunque mi sfidasse circa l’esito in sala della maggior parte dei film proiettati a Venezia. Io me ne rallegro personalmente. Poiché penso che c’è confusione (grazie ‘prospettiva’!) Il cinema non è quello che vogliono abituarci a vedere. Il cinema non è ‘loro’.  L’esclusiva non è di ciò che è bello. E’ di cio’ che piace. Di chi se ne infischia del red carpet (Guèdiguian – Giuria Orizzonti – non è un piacione, alla consegna dei premi leggeva i nomi dei vincitori come se fossero stati scritti sul suo foglio da Mr Magoo!) , di tutto il circo mediatico e dei pitches formattati (c’è un’antologia su questo argomento in rete…). Provate a chiedere a Godard!

Vanzina sostiene che certo cinema spaventa e allontana il pubblico dalle sale (!).

Viva le opinioni, viva il cinema, viva la prospettiva!”

‘E’ una gran cosa quando realizzi di avere ancora la capacità di sorprendere te stesso.’

( da American Beauty, di S. Mendes 1999)

Paolo Marescotti racconta di sé nella nostra intervista