Youmark

Edelman presenta i risultati globali dell’indagine relativa alla fiducia nel settore del Food & Beverage (tratti dall’annuale Trust Barometer) durante l’Aspen Forum ‘Food Security, Nutrition and Global Health’, promosso nell’ambito di Expo Milano 2015

Quest’anno i risultati mostrano una diminuzione della fiducia nel settore del Food & Beverage nel 70% dei 27 mercati coinvolti nel sondaggio, con Singapore, Argentina, Hong Kong, Olanda e Corea del Sud che registrano il calo maggiore.

I risultati indicano che tale riduzione potrebbe essere causata dal ritmo dell’innovazione, che il 51% degli intervistati reputa troppo veloce. Trend inverso in Italia dove la fiducia appare in leggero miglioramento, passando dal 63% del 2014 al 64% del 2015.

Spiega nella nota Fiorella Passoni, General Manager Edelman Italia (nella foto): “i dati mostrano che tra i cinque sotto-settori (retailer, aziende alimentari e delle bevande, fast food, agroalimentare, allevamento e pesca) quello che gode di maggior fiducia è il settore dell’allevamento e della pesca (67%). I fast food invece registrano il risultato più basso (47%). Per loro costituiscono un’opportunità i cosiddetti ‘swing trusters’, ovvero gli intervistati che hanno espresso posizioni deboli o neutrali, i quali in Italia raggiungono un punteggio del 63% per il segmento fast food, in linea con il valore medio globale del 62%”.

Gli swing truster rappresentano un’opportunità per tutto il settore, dal momento che costituiscono circa il 64% dei consumatori, in pratica 6 su 10. Nei sotto-settori studiati, la percentuale di quelli che possono essere considerati in questa categoria oscilla tra un valore minimo del 62% (fast food) e un valore massimo del 68%, con i retailer che godono della percentuale più alta.

Passoni sottolinea l’importanza per il settore Food & Beverage “di comprendere meglio il consumatore, i suoi bisogni, le sue necessità, per essere in grado di coinvolgerlo con gli strumenti più indicati, ingaggiarlo e instaurare un rapporto di fiducia forte.

 Facendo un focus sull’innovazione, i risultati di quest’anno per il settore del Food & Beverage mostrano che i mercati in via di sviluppo sono più aperti al cambiamento rispetto a quelli già sviluppati. Anche se questo non vale per gli ogm che registrano la percentuale di fiducia più bassa: 30% in Italia, 37% nei paesi sviluppati, 31% nei paesi emergenti. Gli intervistati credono che i motori dell’innovazione in generale siano la tecnologia, i target di business, l’avidità e il denaro.

Aggiunge Passoni: “I consumatori vogliono capire le ragioni che stanno dietro alle innovazioni del settore e come queste possano portare beneficio alla società. Desiderano una comunicazione più trasparente con il settore relativamente ai ‘motori’ e agli impatti dell’innovazione”. Continua Passoni: “Il F&B investe davvero molto in ricerca e sviluppo ma deve riuscire a raccontare meglio la propria storia”.

Sulla base dei risultati ottenuti, Passoni indica le azioni che il settore del F&B può mettere in atto per costruire fiducia: “Se il settore ha intenzione di mantenere e costruire fiducia, deve ingaggiare i consumatori e gli altri stakeholder in maniera trasparente e significativa. Anche le aziende che per tradizione hanno un’impostazione business-to-business (b2b), devono iniziare a porsi come b2b2c, essere più aperte alle partnership e iniziare a dialogare con il proprio pubblico di riferimento sottolineando il valore aggiunto e i benefici che apportano alla società”.

Gli altri risultati includono:

  • La fiducia nel settore non corrisponde alla fiducia nelle aziende. Solo perché il settore nel complesso gode di fiducia questo non vale per tutte le aziende al suo interno.
  • Il 69% degli intervistati è concorde sul fatto che il settore debba essere più impegnato nelle politiche alimentari del Paese. Tuttavia, le persone percepiscono in modo significativo (51%) che il settore non è sufficientemente regolato.

I risultati del sondaggio sul settore del F&B provengono da una ricerca globale condotta da Edelman, l’Edelman Trust Barometer. Si tratta del quindicesimo sondaggio annuale dell’azienda sulla fiducia e la credibilità, condotto da Edelman Berland attraverso interviste online tra il 13 Ottobre 2013 e il 24 novembre 2013.  Il Trust Barometer 2015 ha preso a campione 27.000 membri della popolazione generica, con un ulteriore campione di 6.000 persone acculturate di età compresa tra i 25 e i 64 anni, in 27 Paesi. Quest’ultimi corrispondono ai seguenti criteri: laureati, reddito famigliare nel quartile più alto per età e provenienza; consumo significativo di media e coinvolgimento nelle notizie di economia e politica. Per ulteriori info