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Cannes Lions 2014/27. Parola ai protagonisti. Scotto di Carlo/M&C Saatchi: 3 Leoni in 2 anni sono un ottimo risultato per un’agenzia nata ‘solo’ 4 anni fa e che oggi conta più di 60 persone. Li abbiamo conquistati con lavori che ci hanno portato altro business, dunque pro agenzia, non per soddisfare l’ego del creativo

Luca Scotto di Carlo, creative partner M&C Saatchi, torna dunque da questo Cannes con il sorriso grazie al Bronzo conquistato nel Promo & Activation (era anche giurato nella categoria, leggi la sua intervista al riguardo) con il progetto Protect Your #L1F3/Genertel-Europ Assistance. Ecco le sue prime impressioni al ritorno dalla Francia.

“Abbiamo iscritto solo questo lavoro in più categorie convinti che potesse avere buone chance di vittoria. Partecipare costa e l’esperienza ci permette di capire a priori quale progetto può farcela e quale no. Dunque, inutile sprecare soldi. Sono molto soddisfatto, anche se speravo in qualcosina in più rispetto al bronzo, visto i consensi riscontrati da parte degli altri giurati. Ma comunque quello che mi ha fatto veramente piacere è stato lo scoprire quanto questo lavoro fosse conosciuto, perché da quando lo abbiamo realizzato se ne è parlato molto, anche all’estero”.

Quanto ‘vale’ un Leone?
“Vincere un Leone a Cannes fa sempre bene. Alcuni fanno meglio alle agenzie, altri all’ego dei creativi. Noi li abbiamo vinti con progetti (sia per Fastweb Fastline l’anno scorso sia questo) che ci hanno fatto conoscere e apprezzare da aziende da cui successivamente siamo stati contattati. Dunque in ottica di business”.

Come valuti il lavoro fatto da M&C Saatchi finora, anche sul fronte creativo
“Siamo nati in uno dei momenti peggiori come contesto economico ma abbiamo potuto modellare l’agenzia come l’avevamo in testa, scegliendo una ad una le persone. Passando da 5 a 10 e poi a 15 e poi crescendo ancora. Ma sempre con questo criterio. Ogni persona che arriva qui ha il suo perché e risponde a obiettivi precisi. Sarebbe stato molto diverso se noi partner (oltre a Scotto di Carlo anche Carlo Noseda, Vincenzo Gasbarro, Silvio Meazza, Jonathan Grundy, ndr) fossimo arrivati in una struttura già esistente, ereditando le persone che ci lavoravano. Creativamente ci siamo sempre sforzati nel dare qualcosa di nuovo e la case history Fastweb e Genertel lo dimostrano, non essendo così scontate quando sono nate. Inutile che andiamo a competere in territori già appannaggio di altre grandi agenzie, preferiamo distinguerci presidiando fronti che altri non coprono”.