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BNL Live! The Dialog Show: quando gli ingredienti vengono mixati in comunicazione 3.0. Un evento di tre giorni live all’interno della WiredNext Fest, ma pensato come programma televisivo broadcast, veicolato in streaming su youtube e partecipato social. Soprattutto disegnando una nuova via. Da 8,3 milioni di persone. Firma Draftfcb

Praticamente eguagliando la resa di uno spot. L’ha fatto capire chiaramente Luigi Maccallini, head of retail communication BNL BNP Paribas group (ascoltalo al microfono di youmark), asserendo che è sempre più lì che vorrà andare la comunicazione della banca, avendo già in mente la declinazione territoriale quale via di interazione (la tv dal 70% del budget pesa ora il 40%), passando attraverso la co-creazione grazie ai social media (in merito agenzia di riferimento è We Are Social).

Volendo tenere molto strette le redini strategiche (non concorda con le conclusioni della ricerca Aegis per cui le marche ricercherebbero ‘registi’) e scegliendo di collaborare con le agenzie che sanno rispondere in modo specialisticamente migliore alle esigenze del brand, senza esclusiva. Anzi, ipotizzando un futuro che per ogni singolo progetto annulla il confine tra agenzia e azienda, creando start up di scopo.

Così, nel caso BNL Live! The Dialog Show si è voluta Draftfcb per le competenze inerenti all’obiettivo e diversificate possedute (no a quei partner che di volta in volta attivano sistemi di relazioni per servire qualsiasi obiettivo), senza per questo rinnegare la comunicazione più classica (di recente ci hanno pensato TBWA e 1861united) .

Ma torniamo a concentrarci su BNL Live. Un vero e proprio programma televisivo in diretta dal dome gonfiabile allestito a Milano, in occasione (non a caso, visto che parla di innovazione) della WiredNext Fest, senza entertainment a tutti i costi, ma ridefinendo il concetto di brand content attorno a temi attinenti alla banca. Il tutto andando in streaming sul masthead della homepage di Youtube  (è stata la prima volta in Italia) e interagendo con il pubblico dei social. Per dirla alla De Masi (il sociologo è stato tra l’altro uno tra i più apprezzati ospiti nelle tre giornate), un modo di fare comunicazione post industriale, ossia con molti che generano cultura per molti (De Masi lamenta, infatti, che la maggior parte delle aziende continua a restare ancorata all’era che le ha dato il successo, quella industriale. Ma non è più efficace).

Non a caso Franco Ricchiuti (ascoltalo al microfono di youmark), ad Draftfcb , si dice soddisfatto dei risultati raggiunti. (segue)

Non solo numerici (8,3 i milioni di persone collegate in streaming, oltre 30 milioni di impression, 42 ore di produzione video, 39.000 ore di playback online, 100.000 connessioni via mobile), pure qualitativi, forieri del modello pensato per l’agenzia. In realtà un non modello, perché si parla della fluida capacità di dare valore alle marche, con significatività e rilevanza dei contenuti, sapendo adottare caso per caso la formula giusta per quel determinato brand, in quel determinato periodo, con flessibilità . Anche sapendo interpretare i sistemi più classici in maniera innovativa.

Perché il cliente oggi vuole il meglio, mentre l’agenzia cerca di offrire di tutto. Unico modo per uscire dalla dicotomia (che si ripercuote anche sulla remunerazione), è garantire valore e far sì che le aziende lo percepiscano, riconquistando così un ruolo e un rapporto paritetico, di condivisione, che molto somiglia alla definizione di ‘virtuali’ start up per progetto auspicata da Maccallini.

Come è successo in questa tre giorni, con lo scopo di riavvicinare la gente alla banca senza illusioni, interloquendo su scenari economici, imprese, start up, innovazione, sport, cinema, nuove tecnologie, famiglia, università, formazione, educazione finanziaria, lavoro. A condurre Andrea Pezzi, Cristiana Capotondi e Claudia Gerini, professionisti in grado di tenere il ritmo e ognuno a modo proprio vicino agli argomenti trattati grazie agli interventi di 30 ospiti (qui i dettagli su programma). Senza dimenticare la confezione di un tg ad hoc a cura di Affaritaliani.it e di un reportage firmato dal team reclutato in rete attraverso i canali social BNL.