“La decisione di Arthur Sedoun si muove in direzione completamente opposta al modello di lavoro di The Ad Store, sintetizzato nel nostro Humanifesto. Crediamo che, a partire proprio dagli ambienti di lavoro, la comunicazione debba abbracciare una dimensione più umana, non artificiale o virtuale”, afferma Cappelli in una nota.
A conferma del suo human approach, all’ultimo Cannes Lions The Ad Store ha trascorso tre giorni nella #TheAdVilla, location alle porte di Cannes scelta per l’annuale convention del gruppo.
“Il primo messaggio prohumanity? Portare il Palais direttamente dentro la nostra villa”, aggiunge Natalia Borri, Presidente e Chief Creative Director di The Ad Store Italia. “Abbiamo selezionato i talks più interessanti del Festival, come l’interactive workshop della Berlin School of Creative Leadership, per farli entrare nella #TheAdVilla, rendendoli così accessibili a tutti. In perfetto stile human”.
La convention è stata dunque occasione per condividere idee e obiettivi di new business ma soprattutto per lanciare un appello concreto a tutto il mondo della comunicazione: recuperiamo la nostra umanità. Borri: “Mettere le persone al centro nel nostro business e nei nostri uffici è la sfida che chiediamo di accettare a chi, in ogni angolo del mondo, ci chiede di diventare The Ad Store”.
E c’è già chi ha aderito alla proposta, lo conferma la recente apertura di due nuove sedi a Londra e Dubai all’inizio del 2017. E dopo CapeTown e lo Zambia, sono arrivate le richieste per diventare The Ad Store dal Ghana e dalla Nigeria.