Rivendicando quanto espresso dal video che è sintesi di una campagna pro Italia, pro sistema Paese.
Non bisogna avere paura. Il tutto allargando ai più vasti confini di paradigmi troppo spesso ingessati in nome della mediocrità della non scelta. Complici i social. La disinformazione. Il terrore della critica. Ma chi agisce, chi sceglie, chi osa, deve obbligatoriamente contemplarla. Impariamo a considerarla necessità. Così come a discernere quando si fa input costruttivo e quando invece è solo inutile voce di sottofondo. Soprattutto, impariamo ad alzare ognuno la propria asticella, sapendo guardare oltre il mero interesse del qui ed ora, senza rincorrere acriticamente le proprie audience, volendo invece parlare, creandole, alle audience di domani.
Non è utopia. La crisi di questi giorni lo dimostra. Nell’era dell’intelligenza artificiale e della tecnologia un virus può ancora mandare all’aria un sistema. L’economia globale. La libertà. Per vincerlo bisogna fare sistema. Compattarsi. Agire responsabilmente. Difficile giudicare le scelte del nostro Governo. E non è certo la sede per disquisirne. Però da comunicatori possiamo puntare il dito su quanto siamo riusciti a trasferire, ai nostri connazionali e all’estero. I media hanno fatto la loro inseguendo il sensazionalismo più che l’interesse nazionale.
Ecco, ci piacerebbe che l’Italia tirasse fuori l’orgoglio di un Paese che avrebbe poco da invidiare agli altri, che individualmente ha talento da vendere, meraviglie da mostrare, creatività dirompente, qualità della vita, arte, inventiva, capacità. Ma che spesso si perde nel meandro del lamento. In un qualunquismo che si nutre dell’inevitabilità di un ‘sistema inceppato’ rendendolo alibi per non agire, partendo da sé, dal proprio mercato, settore, territorio, azienda, famiglia. Eppure qualcosa si muove. Quindi #forzamilano. Facciamo tutti la nostra parte, day by day, perché solo insieme si cambia.
YM