di Maurizio Ermisino
Unwanted – Ostaggi del mare, la nuova serie Sky Original in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 3 novembre, è stata presentata ieri a Roma, al Cinema Barberini. Abbiamo potuto vedere il primo episodio, ma già da questo abbiamo capito che è qualcosa che ancora non abbiamo visto nelle nostre visioni seriali. E anche che Sky ha alzato ancora una volta l’asticella, se non della qualità (perché quella è altissima sempre), del coraggio e dell’attualità. La nuova serie infatti ci propone un’immedesimazione, un’immersione nei confronti di mondi lontanissimi dai nostri. E ci permette di entrare dentro una realtà che oggi ci vuole sempre tifosi: da una parte o dall’altra pro o contro, buoni o cattivi. La cosa speciale di Unwanted – Ostaggi del mare è invece la totale mancanza di giudizio. La nuova serie ci racconta i migranti, ma mostra una parte di storia che non vediamo mai: raccontiamo infatti sempre l’ultimo capitolo, la fila dei migranti, le coperte termiche Lampedusa. Vediamo solo quel passaggio ma mai tutto il viaggio che c’è prima. E che invece è importante conoscere.
Unwanted – Ostaggi del mare è una serie in 8 episodi prodotta da Sky Studios, Pantaleon Films e Indiana Production, liberamente ispirata a Bilal, il libro di Fabrizio Gatti sul suo viaggio sotto copertura fra i migranti sulle rotte fra Africa ed Europa. Alla regia c’è Oliver Hirschbiegel, il regista tedesco de La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler e Diana e nel cast ci sono Marco Bocci e Jessica Schwarz, Dada Bozela, Hassan Najib, Jonathan Berlin, Jason Derek Prempeh, Cecilia Dazzi, Francesco Acquaroli, Barbara Auer, Sylvester Groth, Marco Palvetti, Denise Capezza, Nuala Peberdy, Samuel Kalambay, Amadou Mbow, Edward Asante Apeagyei, Reshny Massaka, Onyinye Odokoro, Massimo De Lorenzo, Scot Williams. Creata da Stefano Bises, Unwanted – Ostaggi Del Mare è scritta da Stefano Bises con la collaborazione di Alessandro Valenti, Bernardo Pellegrini e Michela Straniero.
E’ la storia di una immaginaria nave da crociera, la Orizzonte, piena di turisti occidentali, che si trova a salvare un gruppo di migranti a seguito del naufragio della loro imbarcazione. Tutto, sin dalle prime immagini, è un continuo contrasto: il lusso contro la disperazione, il tutto contro il niente, l’acqua che per i croceristi è un tuffo in piscina, per i migranti è il naufragio, la morte. Una volta tratti in salvo, i migranti vengono relegati in alcune cabine e non possono muoversi, perché “gli ospiti della crociera non possono essere turbati”. Inoltre, nonostante siano ormai a poche miglia dall’Italia, i nuovi ospiti capiscono che la crociera si muove verso Tunisia, il primo posto dove possono essere lasciati, e quindi verso la Libia.
Nils Hartmann: “Una coproduzione che dimostra la varietà dell’offerta Sky”
“Sono molto orgoglioso di questa serie”, esordisce Nils Hartmann, Executive Vice President Sky Studios per l’Italia. “Ha un posto particolare nel mio cuore per come nasce e per il tema che tratta. Nasce 10 anni fa quando leggo il libro di Fabrizio Gatti, Bilal, e penso a come trasformare uno dei più bei libri di giornalismo investigativo in una serie. Abbiamo iniziato a parlare dei diritti, e ho chiamato Stefano Bises per trasformarlo in una serie che è un thriller”. “Tutti quanti abbiamo lavorato con una totale devozione al tema, al racconto che abbiamo creato” continua. È una coproduzione italiana e internazionale che dimostra ancora la varietà dell’offerta di Sky: abbiamo appena finito Un’estate fa che è un who dunnit?. Questa serie è la naturale continuazione del bellissimo film di Matto Garrone perché dove finisce il suo film inizia la nostra storia”.
Antonella d’Errico: “Questa serie determina il Dna di Sky, contenuti molto rilevanti e molto vari”
Con una serie di questo livello Sky conferma il suo posizionamento di casa delle serie tv. Come si inserisce nell’offerta di Sky? “Questo thriller è così attuale e contemporaneo” risponde Antonella d’Errico, Executive Vice President Content Sky Italia. “I nostri abbonati sono abituati ad avere un’asticella molto alta e li possiamo sfidare con contenuti contemporanei forti. Siamo una piattaforma premium, che propone un’offerta di serie molto varia, molto diversa, come tutte le serie HBO presenti sulla nostra piattaforma, e stiamo parlando della high hand della serialità internazionale. Questa serie determina ancora una volta il Dna della piattaforma Sky, con contenuti molto rilevanti, molto vari. E il fatto di essere di grandissima qualità”.
Fabrizio Donvito: “Questa serie dimostra il production value dell’industria italiana ed europea”
“In questo racconto avevamo bisogno di essere veri, reali, è una storia di finzione ma racconta ciò che succede tutti i giorni”, interviene Fabrizio Donvito, Founder & co-CEO di Indiana Production, svelando alcune scelte chiave della fase produttiva, che hanno finito per essere decisive. “Per essere reali avevamo bisogno di una nave vera e l’unico armatore al mondo che ha accettato è Virgin, Richard Branson, che ci ha dato una nave appena uscita dal cantiere. Abbiamo girato per 4 settimane ed eravamo in mezzo al Covid: siamo stati anche in quarantena in un porto. La tragica scena del naufragio è stata girata in mare e non in bacino. Questa serie dimostra il production value dell’industria italiana ed europea. Che bisogna salvaguardare sempre”. Ma è lo sceneggiatore Stefano Bises, con una sola frase, a spiegare l’importanza di questa serie, facendo un plauso ai produttori e a Sky. “Hanno investito un sacco di soldi su un tema rischioso, che è rifiutato da tutti, ed è un tema profondamente politico e divisivo. Gatti è un giornalista italiano ma non c’è un produttore italiano che abbia preso di diritti del suo libro. Non è un caso che i diritti ce li abbia un produttore tedesco”.