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& The Network: ambizione creativa, indipendenza, collaborazione e partecipazione al profitto. I creativi sono animali che sanno capirsi con uno sguardo, imprenditori capaci di iniettare al pragmatismo del business le pennellate della creatività, che nel tempo non ha cambiato valore, ma terreno di gioco. A fare la differenza è il livello degli interlocutori

Per Pedersen

Ne parliamo con il Founder e Ceo, Per Pedersen e con il chairman Andrea Stillacci, nonchè Ceo & Founder at Herezie, Paris.

Per, da Wpp (sino all’addio di quest’estate, eri Global Creative Chairman Grey) alla nascita di & The Network, qual è secondo te il nuovo modello di agenzia ma anche di gruppo e di business per vincere nell’attuale mercato?

“Ho lavorato in WPP per quasi tre decenni. & The Network nasce dalla voglia e dal bisogno di rivedere le regole del gioco ed è per questo siamo nati con una struttura diversa da tutte le altre. Ogni agenzia resta completamente indipendente e operativa nei rispettivi mercati e allo stesso tempo è proprietaria di una quota della società. Ambizione creativa, indipendenza, collaborazione e partecipazione al profitto sono per noi motori perfettamente complementari”.

Andrea Stillacci

Andrea, parlando con le aziende, sembra che chiedano alle agenzie di essere capite in aree più vaste del puro brand, quindi anche comunicazione interna, legalità, impatto sociale ecc, perché tutto diventa touch point e tutto è comunicazione. Le agenzie che si sono sempre focalizzate sulla marca rischiano di perdere dei treni, insomma, è più facile per ‘le consulenti’ acquisire la creatività e convincere che viceversa? 

“Herezie da tempo collabora con la Direzione Generale dei suoi clienti su tematiche quali impatto ambientale, innovazione prodotti e iniziative legate a un miglioramento della società nel suo insieme, e potete immaginare come certi argomenti siano ad alta sensibilità in un Paese come la Francia. Secondo me il concetto stesso di consulenza non può essere disgiunto dalla ricerca di un valore aggiunto tangibile. Questo valore aggiunto è multiforme e agenzie come la nostra ne riconosco l’assoluta importanza. Quello che spesso fa la differenza è il livello degli interlocutori e in Francia certe tematiche vanno al di là del perimetro strettamente legato al marketing mix”.

Secondo voi, qual è il valore della creatività oggi? Cosa cambia rispetto al passato e perché è stato importante collocarsi al top avendo nel network agenzie pluripremiate? 

“La creatività per la marca è come un’onda per un surfer. Un’idea deve essere alta, forte e deve poter durare. Lavorare con talenti multipremiati su svariate discipline come il team di & The Network dà una garanzia sulla velocità del pensiero, la pertinenza delle intuizioni e la capacità ad esprimerle in modo forte e unico. Per rispondere alla tua domanda, il valore della creatività non è cambiato nel corso degli anni, quello che è cambiato è il suo terreno di gioco”.

E’ una sorta di back to the past? Insomma, sono i creativi a dover di nuovo essere i leader, i capi delle agenzie? 

“I creativi sono animali che sanno capirsi con uno sguardo. In & The Network vi sono agenzie create da  imprenditori che sono capaci di iniettare al pragmatismo del business le pennellate della creatività. Per noi, avere e lavorare con Ceo creativi, oltre ad essere un piacere, è il meglio dei due mondi”.