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Nielsen, indice di fiducia dei consumatori italiani a fine 2019 in calo di un punto. Flat la fiducia a livello mondiale, mentre il totale Europa cala di due punti

Nel quarto trimestre 2019 la fiducia dei consumatori italiani cala a quota 70 punti, -1 punto rispetto al trimestre precedente. Flat su base trimestrale la media dell’indice di fiducia mondiale (107 punti), mentre quella del continente europeo scende di 2 punti (86 contro 88 del periodo luglio-settembre). Nel dettaglio, tra i mercati principali, crescono Gran Bretagna +3 (99 punti) e Francia +3 (83 punti), e calano Germania -2 (102 punti) e Spagna -1 (86 punti).

“Dall’ultimo aggiornamento dell’Indice di Fiducia dei Consumatori – ha dichiarato Laurent Zeller, Ad Nielsen Connect Italia – emerge una maggior consapevolezza del quadro macro-economico stagnante e una maggiore propensione all’utilizzo strategico del denaro a disposizione. Arrivano infatti a quota 58% le persone che adottano misure per risparmiare, il dato più alto degli ultimi tre anni. Gli italiani non rinunciano ai piaceri del cibo, e la crescente scelta di ridurre le spese per automobile e bollette indica una preferenza per il risparmio amico dell’ambiente.”

In merito alle principali preoccupazioni degli italiani rimane in testa quella relativa al posto di lavoro (18%). Alta anche la preoccupazione per l’economia del Paese (13%). Nella classifica si colloca poi a quota 10% l’attenzione per il proprio stato di salute (in aumento di 1 punto rispetto al trimestre precedente). Seguono Riscaldamento globale, istruzione e/o benessere dei figli e aumento del costo delle utenze.

La propensione agli acquisti degli italiani cala di un punto (sono quindi il 27% quanti ritengono sia il momento giusto per fare acquisti). Aumenta sensibilmente, invece, la percentuale di quanti ritengono che il Paese sia in recessione (87%, +9pp rispetto al Q3), scendono di ben 5pp coloro che si dichiarano fiduciosi nella ripresa del mercato del lavoro (dal 22% al 17%) e di 3pp coloro che ritengono che si uscirà dalla crisi nei prossimi 12 mesi (dal 17% al 14%).

L’atteggiamento degli italiani rispetto al tema risparmio cambia: nel quarto trimestre 2019, nonostante il periodo natalizio, quanti si dicevano orientati a non spendere aumentano, pur essendo già più di metà campione (58%, +4pp rispetto al periodo luglio/settembre).

Nel dettaglio, tra le misure adottate per risparmiare, aumentano soprattutto i tagli relativi all’uso dell’automobile (lo scelgono il 35% degli italiani, vs. 32% Q3 2019), a luce e gas (40%, vs. 34% Q3) e alle spese telefoniche (29% vs. 23% Q3).

Una volta coperte le spese essenziali (mutui, affitti, etc.), invece, gli italiani dichiarano di voler utilizzare il denaro rimanente mettendolo da parte (44% ancora flat sul trimestre precedente), per abbigliamento (44%, flat sul trimestre precedente), per vacanze e viaggi (45%, +3pp visto il periodo festivo di dicembre), per intrattenimento fuori casa (31%, -1pp), per l’acquisto di nuovi prodotti tecnologici (22%, flat). Nota positiva: diminuisce di 3pp chi dichiara di non avere denaro restante, arrivando a quota 16% della popolazione.