Ne parliamo con Edoardo Mari, Partner Moviechrome.
In effetti, questa intervista vuole avere come protagonista il nuovo servizio Moviechrome Pixel Reality Virtual Production, che avete lanciato lo scorso ottobre e che abbiamo già visto all’opera in lavori usciti di recente. Ma, prima di entrare nel merito di questa innovazione, capiamo chi siete, qual è il posizionamento di Moviechrome e in cosa vi distinguete dalle altre proposte che il mercato offre a case di produzione e registi?
Siamo un service multimediale con sede a Milano, costituito da sette studi di posa con una rental house al centro, e strategicamente rappresentiamo una soluzione “one-stop-shop” per case di produzione video e fotografiche. Siamo un service e non una casa di produzione; lavoriamo appunto al servizio di quest’ultime senza produrre direttamente. Negli anni, ci siamo specializzati nell’utilizzo di robot motion control nei set e, grazie al nostro incredibile team di effetti speciali, siamo diventati un riferimento internazionale nel mondo per le produzioni tabletop, in particolare modo legate al food & beverage e alla moda. Ci consideriamo un partner tecnico affidabile e competente per le case di produzione e un compagno di viaggio leale ed entusiasta per registi e cinematographers. Negli anni, ci siamo sempre più focalizzati nelle alte specializzazioni tecniche per fornire soluzioni innovative e cost-effective ai nostri clienti. La nostra nuova sfida è lo studio ledwall per la virtual production appena aperto.
Ci spiegate esattamente cos’è Moviechrome Pixel Reality Virtual Production?
È un progetto a cui stiamo lavorando da circa due anni e mezzo; questo 2023 è stato poi l’anno della svolta in quanto l’avanzamento tecnologico ci ha convinto al punto tale da procedere. La virtual production è una tecnica innovativa nel mondo delle riprese video che utilizza schermi LED e realtà aumentata per creare ambienti digitali interattivi in tempo reale durante le riprese. Quando la macchina da presa si muove, anche la scenografia virtuale che si sta riprendendo si muove di conseguenza, creando un effetto immersivo ed iperrealistico, un’illusione di realtà estremamente credibile. Quando si è lavorato bene! Per darvi un breve insight tecnico, i pannelli led Pixel Reality che compongono il nostro ledwall hanno una gamma di contrasto eccezionale e una resa dei neri estremamente fedele; siamo i primi in Europa ad aver creato uno studio con questa tecnologia. Prima delle macchine, però, le persone: il nostro nuovo team tecnico che segue la virtual production e gestisce il led volume ha un potenziale clamoroso, ci aspetta un 2024 incredibile.
In cosa e come apre nuove vie alla gestione di produzioni virtuali?
Innanzitutto, maggiore controllo: la qualità dell’illuminazione di qualsiasi prodotto all’interno di uno studio di virtual production ben strutturato è irraggiungibile in location o in esterni. I clienti oggigiorno sono molto più tecnici ed ancora più esigenti nella qualità della rappresentazione del loro prodotto, e la virtual production va precisamente in questa direzione. L’esempio perfetto sono le auto, oggetti riflettenti per eccellenza. Aver intorno un ledwall consente effetti e transizione di luce in tempo reale che portano la resa visiva del prodotto semplicemente su un altro livello. L’abbattimento di tempi tecnici è un’altra svolta sulla quale abbiamo puntato da subito: utilizziamo nel nostro studio virtual una Arri Alexa 35 e varie serie di ottiche cinema pre-tarate in modo tale da poter girare con tempi tecnici equivalenti ad un set classico, ma con tutti i vantaggi della virtual production.
Quanto questa tecnologia sa arricchire con nuove possibilità la creatività registica e produttiva?
La virtual production è uno strumento estremamente potente al servizio dei registi e dal potenziale ancora in larga parte inesplorato perché è una tecnologia nuova. Creare scenografie digitali dinamiche elaborate consente di abbattere i costi di realizzazione di scenografie fisiche e al contempo permette un cambio scenografico completo in una manciata di secondi: l’efficienza già si spiega da sola, sia a livello creativo che a livello produttivo.
Produttivamente, vuol dire poter ri-girare un packshot col sole al tramonto d’estate nel nostro studio il 22 dicembre senza che nessuno noti la differenza fra ambiente reale e ambiente digitale. Il che non vuol dire che tutte le trasferte di lavoro a Cuba o Cape Town ad inseguire la bella stagione svaniranno, ma una buona parte sì! Di sicuro, ci si potrà risparmiare in più occasioni l’incubo del weather day quando si ha una schedule già fittissima di lavori, la possibilità di girare in virtual production qualsiasi condizione meteo in ambiente controllato è un grande valore aggiunto. Inoltre, il ledwall è fonte stessa di luce ed illumina da solo circa il 60/70 % del set stesso, ottimizzando ulteriormente i tempi di allestimento luci. Aggiungo anche che poter avere il sentore in tempo reale di cosa si sta effettivamente girando, a differenza del green screen, rende il processo molto più soddisfacente per tutti, cliente incluso.
Rapporto qualità costi di produzione, un saldo più che win-win quindi?
Siamo estremamente soddisfatti di poter fornire il servizio di virtual production a migliaia di euro al posto che decine di migliaia. Come sempre, è un delicato equilibrio, ma aver sviluppato software customizzati per la gestione della virtual production è stata una scommessa vinta, che ci ha consentito di tenere i costi estremamente competitivi e di avere un rapporto qualità-prezzo eccezionale. Questo vuol dire che è ora una tecnologia di ultima generazione finalmente accessibile anche per progetti medio/piccoli e porterà una bella ventata di freschezza nel nostro settore nel prossimo periodo.
Operativi da ottobre, già in portafoglio case history emblematiche. Quali scegliete per dimostrare le opportunità che questa tecnologia apre?
Ne cito due. La prima con la cdp Hogarth che ha realizzato da noi su ledwall in una giornata secca di shooting lo spot Lexus con testimonial Miriam Leone. Esser riusciti a realizzare quella varietà di contenuti in una singola giornata di shooting è stata una soddisfazione enorme.
La seconda, con la cdp Haibun che ha realizzato in Moviechrome uno spot per Muller con il regista Andrea Marini che ha curato la parte di live action. Andrea, in fase di gara, ha prospettato l’idea di girar lo spot mediante la virtual production, integrando un’animazione di chicchi di caffè attorno alla talent con una scenografia digitale appositamente realizzata per il progetto. Il tutto utilizzando il bolt motion control, che si integra perfettamente con la virtual production. L’effetto finale, oltre ad essere molto soddisfacente, è la dimostrazione di come utilizzare al meglio queste nuove tecnologie per tradurre felicemente intuizioni creative fino a pochi anni fa irrealizzabili.