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Michelangelo Cianciosi fonda ADVANCED e avvia una (forte) partnership con Leagas Delaney

Michelangelo Cianciosi lascia la direzione creativa esecutiva di DigitalGo per fondare ADVANCED, società di consulenza creativa di cui sarà anche Direttore Creativo Esecutivo.

La line che accompagna il logo, ‘contemporary advertising’, fa riferimento al suo percorso professionale, partito dalle agenzie tradizionali per approdare a un’azienda digital.

La neonata realtà si rivolge, oltre che a clienti tradizionali, anche a quelli che hanno sviluppato internamente skill ed esperienze tali in termini di marketing da aver bisogno di interagire direttamente con figure creative d’alto livello, magari con un profilo strategico, senza ulteriori filtri e, all’occorrenza anche alle agenzie che dovessero averne bisogno.

Tra i primi clienti, Silca, azienda attiva nel mondo nella produzione e riproduzione di chiavi, per cui ADVANCED sta curando il lancio europeo di due app con campagna stampa, affissione, video content e digital; Alleanza, per cui sta ridisegnando website e customer experience e Jeniot, società del gruppo Generali che si occupa di Iot.

Allo stesso tempo, Cianciosi ha avviato una collaborazione con Leagas Delaney per affiancare la direzione creativa di Cinzia Palloro, Eustachio Ruggieri e Fabio Pedroni.

“La dimensione dell’agenzia resta importante per trovare stimoli nuovi. Di Leagas Delaney ho subito apprezzato il fatto che è un’agenzia molto solida dal punto di vista strategico e con un reparto creativo giovane e pieno di vitalità. Sono sicuro che faremo tanta strada insieme”, commenta Cianciosi nella nota.

Aggiunge Alessandro Scarinci, Ceo Leagas Delaney: “Con Michelangelo siamo in forte sintonia e siamo certi che darà un grande contributo alla proposta creativa dell’agenzia”.

E a proposito del lancio in un periodo particolare come questo, Cianciosi aggiunge: “In realtà è un momento in cui i brand hanno enormemente bisogno di consulenza e a tutti i livelli. Cominciata la crisi, a un primo momento di panico e silenzio è seguito quello della reazione, in cui tutti hanno cercato di parlare con i propri interlocutori, a volte dando la sensazione di voler dire tutti insieme la stessa cosa e creando un effetto straniante, una specie di messaggio collettivo. Mossa non brillantissima, ma comprensibile. Oggi tutti stanno cominciando a pensare a come ricominciare a parlare dopo, si può quasi sentire il rumore del lavoro in sala macchine, ed è un momento fondamentale, delicatissimo, in cui ci si gioca l’empatia del pubblico. Parliamone”.