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Il MIA Market ha aperto a Roma. E’ un’edizione record, 600 progetti iscritti da 90 nazioni. In 10 anni sono state prodotte 104 opere. Le idee esistono se diventano impresa. Il governo sostenga l’audiovisivo

di Maurizio Ermisino

Ogni storia ha bisogno di un posto in cui crescere. E da 10 anni tutte lo hanno trovato. È ‘10 Years Of Our Stories’ il pay-off della decima edizione del MIA – Mercato Internazionale dell’Audiovisivo che si è aperta ieri, lunedì 14 ottobre, a Roma al Cinema Barberini e a Palazzo Barberini. Qui le storie sono sempre al centro: arrivano che sono solo idee, progetti, pitch e diventano film. Grazie al MIA in questi anni sono state prodotte 104 opere: 55 film, 14 serie, 29 documentari, 3 film d’animazione e un one-off di animazione. Lo ha spiegato Gaia Tridente, Presidente del MIA, nella conferenza stampa di apertura di oggi. “Si sa quanto è difficile trasformare un progetto in un’opera, quanto impegno c’è. MIA si sente un partner in grado di supportare tutti voi”. Le idee nascono ovunque, ma è qui che diventano realtà. Gaia Tridente ha anche annunciato 4 nuovi premi, i MIA Development Awards.

La decima edizione ha il record di candidature

Sono infatti oltre 600 i progetti iscritti al Co-Production Market – +20% rispetto al 2023 – da 90 nazioni di tutti i continenti. Di questi ne verranno presentati circa 60. Le sezioni sono Animazione, curata da Carla Vulpiani, che indaga sulle produzioni animate per il cinema e le serie. La divisione Doc And Factural, curata da Marco Spagnoli, che indaga i documentari, in un comparto televisivo, seriale, e cinematografico. C’è la sezione Film, diretta da Francesca Palleschi, che lavora sui film pensati per la sala, e la sezione Drama, diretta da Paolo Ciccarelli, che lavora sulla serialità.

Gli ospiti internazionali

Tra questi spiccano il keynote di Owen Dennis,creatore della serie CBS Among Us, che viene dai videogame ed è pensata per i giovani. Ci sarà Clayton Townsend, il produttore della serie Ripley e di 12 film di Oliver Stone. Avremo Katherine Pope, presidente Sony per la parte Drama, che parlerà dei progetti seriali, e Odessa Rae, produttrice canadese di Navalny, che ha vinto l’Oscar nel 2023, che racconterà a suo modo il mondo dei documentari. Si parlerà dell’esigenza di finanziare gli adattamenti, dei programmi di innovazione per le industrie creative e le potenzialità di sviluppo che i nuovi media possono offrire al settore. Ci sarà un’area espositiva dedicata alla parte tecnologica che quest’anno sarà dedicata all’Extended Reality (MIA XR), cioè tutto quello che è Realtà Virtuale, Realtà Aumentata e Realtà mista, per capire e valutare quali possono essere le capacità che queste tecnologie offrono.

Una partnership importante è quella con l’’Institut Français Italia

Con l’istituto di cultura francese sono nati due progetti. Il primo è Shoot The Book!, dedicato ai nuovi adattamenti letterari: ci saranno 12 editori francesi con 12 progetti in anteprima, titoli letterari con diritti audiovisivi liberi per il mondo, che potranno quindi diventare film o serie. E ci sarà un incubatore per i film, Scenari Transalpini, con 6 progetti presentati – 3 italiani e 3 francesi – in cui gli autori hanno lavorato insieme a possibili coproduzioni che speriamo diventino concrete. Nello Short Film Day invece si lavora sui cortometraggi che i creatori vorrebbero diventassero futuri film. L’EBU, l’unione dei broadcaster europei terrà la sua assemblea – a porte chiuse – al MIA e regalerà uno showcase di 12 serie nuove prodotte da questi broadcaster. Ci saranno dei panel sull’AI in cui si parlerà di AI Act e dell’impatto che l’AI avrà sulla produzione. Ci sarà anche un panel sugli strumenti finanziari e sui fondi dell’UE.

Sono 10 anni del MIA

“Quando si arriva a un compleanno così un po’ di bilanci si fanno” conclude Gaia Tridente. “Il MIA celebra l’industria che si è affidata a noi, trasformando un evento di mercato in un partner vero e proprio. Per noi era importante anche per chi finanzia il mercato, a chi ha partecipato al successo di queste storie, celebrare le vostre storie, quelle che i produttori hanno affidato alle nostre mani”. Il MIA lavora anche alla distribuzione attraverso MIA Buyers Club che consente ai buyers theatrical di venire a conoscere dei progetti ancora in lavorazione per anticipare le loro scelte. Ci sono poi i content showcase, i fiori all’occhiello, che servono a raccontare il meglio delle industrie italiane e ora anche di quelle europee.

Francesco Rutelli: “Mi auguro che questo governo continui a sostenere l’audiovisivo”

ANICA – Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive Digital e APA – Associazione Produttori Audiovisivi sono dall’inizio le anime portanti del MIA. “ANICA è felice di rappresentare questa filiera ed è onorata di aver contribuito dall’inizio al MIA. Quando partì, 10 anni fa, c’erano molti dubbi. Il fatto che ci siano rappresentanti di una sessantina di paesi che vengono a chiudere accordi e a preparare soluzioni è un segno che l’intuizione era giusta” ha dichiarato il Presidente Francesco Rutelli. “In continuità i governi hanno puntato sull’importanza del cinema e dell’audiovisivo del nostro Paese, e mi auguro che anche questo possa continuare dando certezza agli operatori. Chiediamo che, in una competizione che in ogni parte del mondo è sempre più viva, agli operatori sia data certezza. La stabilità delle norme, l’innovazione delle norme e la stabilità delle procedure attuative potrà aiutare a portare avanti la forza dell’Italia. E le collaborazioni che si concretizzano grazie al MIA potranno dare ancora più forza a un settore decisivo per l’interesse italiano”.

Matteo Levi: “Le coproduzioni possono diventare centrali”

Di scommessa vinta parla anche Matteo Levi, Vicepresidente di APA. “I risultati sono anche sui rapporti coproduttivi” spiega. “Da poco tempo si sta consolidando una certa crisi dell’industria audiovisiva e pensiamo che le coproduzioni possono diventare centrali. Il MIA è servito in questi anni per raccontare la qualità e i talenti dell’audiovisivo nazionale e nella capacità di far vedere i nostri prodotti all’estero”.

Maurizio Forte: “Intorno al MIA costruiamo l’attività più rilevante”

Tra i sostenitori di MIA ci sono il Ministero degli Affari Esteri e, il Ministero della Cultura e del Made In Italy e l’ICE, l’Istituto del Commercio Estero. “L’Italia spesso è leader in molti ambiti merceologici, e anche nell’industria audiovisiva, ma spesso dobbiamo fare rassegne e mercati all’estero” è intervenuto Maurizio Forte direttore centrale per i settori dell’Export ICE. “Dobbiamo vincere due volte, nel settore industriale e nel mondo creativo, ma anche avere una piattaforma di incontro. Il MIA in questi anni è diventato tutto questo. Andiamo una ventina di volte in giro per il mondo, partecipando a mercati e rassegne internazionali, coprendo tutto il settore, documentario, tv, cinema, videogiochi, ma è intorno al MIA che costruiamo l’attività di maggior rilevanza”.

Lorenza Lei: “Le idee ci sono se diventano impresa”

Oggi il mercato è solido. “Ed è solido se tutti noi stiamo insieme” interviene Lorenza Lei, Responsabile Cinema e Audiovisivo della Regione Lazio, altro sostenitore del MIA. “Le idee ci sono se i sostenitori delle idee diventano poi impresa. Ripetere sempre la parola industria per qualcuno è scomodo, per me è entusiasmante. La Regione Lazio è la prima regione italiana che si occupa di sostenere tutta la filiera, dalla scrittura alla promozione, avendo come cuore la produzione, che viene finanziata attraverso tantissimi avvisi. Ovviamente il FESR e l’FSE insieme fanno un grande potenzialità numerica, ma anche il fondo regionale: oltre 20 milioni del fondo regionale più i fondi europei legati alla formazione”.

Roberto Fiorini: “Unicredit, mezzo miliardo di euro di finanziamenti”

Tra gli sponsor commerciali, per la sesta volta c’è Unicredit. “È il tempo in cui rivediamo i bilanci delle imprese che supportiamo. Sono bilanci molto buoni, con un 23% che ha capitalizzato una serie di tassi di crescita interessanti, quasi unici in questo settore” ha spiegato Roberto Fiorini, Regional Manager Cento Unicredit. “È un settore in grande crescita. E la banca ha un expertise center interamente dedicato a questa filiera, che è fatta di specificità. Siamo sostenitori di ANICA Academy, grazie alla quale impariamo e ci avviciniamo all’industria. Abbiamo più che raddoppiato valore dei finanziamenti alle imprese del settore dal 2021 a oggi, siamo arrivati a erogare complessivamente quasi mezzo miliardo di euro di finanza, ma è solo un traguardo intermedio”.