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Il lusso perde 50 milioni di consumatori. La ripresa passa dalla creatività, artigianalità e da una experience sempre più taylor made

Ecco le principali evidenze degli studi 'Altagamma Consensus 2025', realizzato da Altagamma con il contributo di 21 tra i più importanti analisti italiani e internazionali del comparto, e 'Altagamma-Bain Worldwide Luxury Market Monitor 2024' realizzato da Bain & Company

Altagamma Consensus 2025

Per il mercato del lusso si prevede una crescita moderata per il 2025 a causa della situazione macroeconomica internazionale, che resta incerta per via di diversi fattori: inflazione, tassi di interesse elevati, tensioni geopolitiche, incrementi di prezzi e calo del potere d’acquisto dei consumatori di fascia medio-alta.

Si stima una crescita dei ricavi del 3% come media generale dei personal luxury goods e un’EBITDA in crescita sempre del 3%. La ripresa dei viaggi e la ritrovata fiducia dei cinesi potrebbero avere nel secondo semestre un impatto positivo su questo scenario.

I mercati, Asia e Cina ago della bilancia

La crescita attesa per l’Europa è del 2%. La debole domanda interna sarà parzialmente compensata dai flussi turistici, in particolar modo quelli americani. Il mercato Nordamericano si conferma prioritario per i settori del lusso, con una previsione di crescita del +3,5%, pur restando in attesa di possibili dazi USA sui prodotti europei a seguito dell’elezione di Donald Trump.

L’America Latina dovrebbe crescere del 4%. Dopo la forte crescita nel 2024, il Giappone rallenta: si stima un +2% dovuto a un cambio dello Yen meno positivo e, di conseguenza, alla possibile riduzione dei flussi turistici. Incerta la crescita in Cina (+3%), per via della più cauta domanda della classe media e della crisi immobiliare che ha inciso sulla fiducia dei consumatori. Il governo sta varando nuovi aiuti e tagli fiscali che potrebbero avere effetto nella seconda parte del 2025. Asia e Cina saranno l’ago della bilancia per il lusso.

Il Medio Oriente conferma una crescita stimata del +5%, nonostante le tensioni e l’instabilità politica. L’area del Golfo e in particolare l’Arabia Saudita rimane un mercato di rilievo con investimenti ingenti in real estate.

Consumatori sempre più polarizzati

I consumatori del lusso presentano una forte polarizzazione fra l’1% degli HNWI (High Net Worth Individuals) e le altre fasce di consumatori, che perdono invece potere d’acquisto a livello globale. Si confermano l’attenzione per le esperienze e il maggiore peso dei consumatori più maturi rispetto alla GenZ.

I cinesi non sono più i best performer del comparto e la contrazione è stata significativa. Nel 2025 la crescita resterà positiva con un +2% e una possibile ripresa dei viaggi nella seconda metà dell’anno. Il fenomeno socio-culturale del Luxury Shame (le persone appartenenti alla classe medio-alta, durante periodi di crisi economica, tendono a vergognarsi di mostrare i propri beni materiali per paura di essere giudicate negativamente da chi ha minori risorse economiche) potrebbe protrarsi. I consumatori asiatici vedranno rispettivamente un incremento più moderato del 3% per l’Asia Pacific e dell’1% per i giapponesi.

Si prevede che gli americani saranno i best performer con un +4,5%. Dopo le elezioni i consumi dovrebbero riprendere e il calo dell’inflazione potrebbe agevolare i consumatori medio-alti e aspirazionali. Gli europei sono da sempre consumatori più cauti e maturi: nel 2025 non si stimano crescite significative (+2%).

I gioielli come bene rifugio

Crescite più modeste per la pelletteria (+2%) e per le calzature (+1%). Per la pelletteria, gli aumenti di prezzi, il calo dei consumatori occasionali e del turismo cinese hanno ridotto le vendite e aumentato gli stock. Si stima una crescita moderata dell’abbigliamento (+3%), molto polarizzata fra i marchi che continuano a crescere (quiet luxury) e marchi che registrano performance minori.

La cosmesi si conferma fra le best categories con una crescita stimata del 6%. La Corea resta un punto di riferimento per questa tipologia di prodotti che fidelizza sempre più i giovani. Prosegue con un +4,5% il trend positivo dei gioielli, che rimangono beni rifugio e di investimento. Gli acquisti di orologi segneranno un +1%.

Focus sull’Intelligenza Artificiale

Il retail fisico (+5%) è il best performer, grazie allo sviluppo di nuovi mercati e rimane un canale strategico per il lusso grazie a servizi ad hoc e personalizzati, showroom dedicati, modalità esclusive di vendita, aree di entertainment ed experience. Il retail digitale – previsto in crescita del 3% – è intrinsecamente legato ai negozi fisici e presidiato dai brand, con focus sull’Intelligenza Artificiale. Il wholesale, sia fisico che digitale, conferma la perdurante crisi e non si stima una crescita (0%).

Altagamma-Bain Worldwide Luxury Market Monitor 2024

Il mercato globale del lusso dovrebbe raggiungere quasi €1.500 miliardi nel 2024, rimanendo relativamente stabile rispetto al 2023, con un tasso di crescita stimato tra il -1 e l’1% su base annua, a tassi costanti. I consumatori globali di beni di lusso, alle prese con l’incertezza macroeconomica e il continuo aumento dei prezzi dei brand, stanno riducendo gli acquisti. Di conseguenza, si prevede che il mercato dei beni di lusso personali registrerà il primo rallentamento dalla Grande Recessione, escludendo Covid-19, con un calo del -2%, a tassi di cambio correnti, rispetto allo scorso anno.

Questa tendenza, particolarmente accentuata tra la Generazione Z, la cui propensione per i marchi di lusso continua a diminuire, ha portato a una riduzione della base di clienti del lusso di circa 50 milioni negli ultimi due anni. Nel frattempo, i clienti top continuano ad aumentare la loro quota di consumo, anche se stanno percependo una progressiva perdita di esclusività da parte dei brand.

L’experience e la cosmesi trend in crescita

Il lusso esperienziale continua a crescere, guidato da uno spostamento della spesa dei consumatori spostano la spesa verso viaggi, ristorazione ed eventi sociali, privilegiando anche la cura personale e il benessere rispetto ai prodotti. Anche gli yacht, le auto e i jet privati registrano un forte interesse da parte del consumatore di altissima gamma, sostenuto da ampi portafogli ordini accumulati negli anni scorsi.

I prodotti di bellezza, in particolare le fragranze, continuano a registrare buoni risultati grazie alla preferenza dei consumatori per i “piccoli piaceri”. Anche l’eyewear sta vivendo un momento positivo, con i consumatori attratti dall’ampliamento della creatività e dalla crescente offerta all’interno del segmento.

La gioielleria cresce, soprattutto nel segmento dell’alta gioielleria e grazie a un andamento particolarmente positivo del mercato statunitense. Nel frattempo, gli orologi, la pelletteria e le scarpe hanno subito un rallentamento, per via di una maggiore selettività negli acquisti: gli accessori in pelle di piccole dimensioni e gli articoli entry-level rimangono però tra i più popolari tra i consumatori NextGen. Cresce anche il mercato del second-hand, con una forte spinta sui gioielli e sui capi d’abbigliamento e di pelle vintage.

Bene gli outlet

Mentre la maggior parte dei negozi di lusso soffre per il crollo del traffico di visitatori, il canale degli outlet sta registrando performance superiori, grazie alla ricerca di acquisti di valore da parte dei consumatori. Il canale sta guadagnando popolarità come principale punto di accesso al mercato del lusso, con i consumatori che si stanno ritraendo dai punti vendita full-price. Nel frattempo, l’online si sta normalizzando dopo le oscillazioni post-pandemia, ma resta un canale importante per quei brand che possono offrire esperienze immersive e personalizzate, ampliando l’engagement in-store.

Gli Stati Uniti continuano a mostrare segnali di crescita, nonostante l’incertezza economica. Fuori dagli USA, le performance sono più polarizzate, con il Canada in difficoltà a causa della mancanza di turisti cinesi, mentre Messico e Brasile registrano segnali positivi. Il Giappone continua a guidare la crescita del lusso a livello globale grazie ai tassi di cambio favorevoli e ai relativi aumenti della spesa turistica nella prima metà del 2024. La dinamica, tuttavia, è recentemente rallentata a causa del riallineamento dei prezzi. La Cina continentale, invece, ha subito un brusco rallentamento, peggiorato nel corso dell’anno con la diminuzione della spesa interna dovuta alla scarsa fiducia dei consumatori e allo spostamento dei turisti cinesi verso le aree vicine e l’Europa.

Il turismo aiuta l’Europa

L’Europa sta mostrando una crescita più forte, ma in via di normalizzazione nel corso dei trimestri, con una domanda sostenuta dagli afflussi turistici, in particolare nelle città di primo livello e nelle località turistiche dell’Europa meridionale. Il Regno Unito e il Nord Europa registrano afflussi turistici di lusso più limitati.

Il quadro è più variegato in Medio Oriente, dove le tensioni regionali influenzano gli afflussi turistici. I mercati emergenti rappresentano nuove potenziali vie di crescita, tra cui l’America Latina, l’India, il Sud Est asiatico e l’Africa, che nel complesso dovrebbero aggiungere più di 50 milioni di consumatori di lusso di classe medio-alta entro il 2030. Si prevede che il mercato del lusso si troverà ad affrontare un contesto in leggero miglioramento per tutto il 2025, sebbene ciò dipenda fortemente dall’evoluzione degli scenari macroeconomici nelle regioni chiave. Guardando al 2030, il mercato probabilmente intraprenderà una traiettoria positiva a lungo termine, con unabase di consumatori sempre più ampia.