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Mark Read/WPP: “Non è il momento della competizione, ma della solidarietà. Ecco perché voglio riconoscere il merito per ciò che stanno facendo anche i nostri competitor. Quando tutto questo finirà, il mondo e le persone saranno completamente diverse. E i clienti avranno bisogno di noi per comprendere il cambiamento”

Così in una nota il Ceo di WPP, che ha anche aggiunto:

“Ho parlato con i chief executives e i chief marketing officers dei nostri più importanti clienti. E sono convinto più che mai del valore della nostra industry e del ruolo che possiamo giocare, non solo nel limitare il diffondersi del virus, ma anche nell’aiutare la società a tornare a lavorare quando ci saremo lasciati questo problema alle spalle…

Abbiamo offerto il nostro supporto al Governo britannico e Wavemaker è già al lavoro. Ogilvy è una delle 35 agenzie che in Spagna sta collaborando per far sì che la forza dell’advertising sia utile per contrastare il virus. WPP Health ha gestito un forum per 2,6 milioni di cittadini cinesi e oltre 200.000 medici. Group SJR è al fianco del servizio pubblico sanitario negli Usa.

Ma voglio riconoscere e applaudire anche al grande lavoro che stanno facendo i nostri competitor. Solo per citarne alcuni, Dentsu che sta lavorando con un cliente del farmaceutico per offrire consulenza free online, Arthur Sadoun, Ceo Publicis Groupe, che in un video ha sottolineato quanto priorità sia la salute di tutto lo staff del gruppo, Havas che sta aiutando le persone a conservare il benessere con sedute di meditazione e yoga live via Instagram, e BBDO, che per tenere alto il morale ha creato un logo generator per lo smart working….

Quando tutto questo finirà, il mondo sarà radicalmente diverso, ma sono certo che i nostri servizi e quelli dei nostri competitor verranno ancora più richiesti. Voleremo meno, acquisteremo di più online, educheremo i nostri figli in un altro modo, trascorreremo meno tempo in ufficio. La tecnologia sarà ancora più importante. Per aiutare i nostri clienti ad approcciare questo nuovo mondo, dovremo essere in grado di combinare la nostra expertise nelle tecnologie con la comprensione dei sentimenti delle persone e di cosa le motiva. Molte avranno perso i loro cari e ognuna di loro avrà dovuto compiere dure scelte. Il nostro lavoro sta nel capire tutto questo e aiutare i clienti ad essere pronti.

Ma ora, i brand hanno bisogno di comunicare in modo appropriato, perché le persone non si dimenticheranno di come si sono comportati. Come è accaduto nel 2008…

Allo stesso tempo cerchiamo di aiutarci per quanto possibile. Le nostre persone sono ansiose ma anche resilienti, coraggiose e capaci di adattamento. Sono veramente orgoglioso di lavorare in questa company e in questa industry”.