Una sfida professionale, essere dallo scorso autunno a capo della comunicazione di Federdistribuzione (l’associazione delle aziende della Distribuzione Moderna che, insieme, esprimono un giro d’affari di oltre 60 miliardi di euro, il 30% del valore delle vendite al dettaglio in Italia, e, attraverso 14.000 punti vendita, danno lavoro a più di 200.000 persone), che ti è toccata in un periodo non certo facile. Partiamo da qui, dalla pandemia e dalla capacità del sistema distributivo di garantire un servizio ‘sicuro’ durante anche i momenti più bui. C’è stato da parte vostra un impegno di comunicazione particolare in tal senso?
L’emergenza Covid ha fatto emergere il ruolo di primaria importanza della Distribuzione Moderna nell’affrontare la drammatica situazione della pandemia: negozi alimentari sempre aperti, diventati un presidio fondamentale per la popolazione che ha visto cambiare repentinamente le proprie abitudini, e poi numerose iniziative come donazioni a istituti sanitari, enti di ricerca e enti caritativi; sostegno alle categorie di persone più fragili come gli anziani o le persone impossibilitate a lasciare la propria abitazione. La nostra attività di comunicazione ha accompagnato le varie fasi della crisi, non soltanto per dare supporto alle aziende impegnate a garantire la continuità del servizio ma anche per sostenere le aziende non alimentari che, nel pieno rispetto delle disposizioni sanitarie, hanno fronteggiato chiusure e restrizioni con notevoli ripercussioni sul piano gestionale ed economico. Di conseguenza, negli ultimi mesi abbiamo concentrato la nostra attenzione a dare voce alle difficoltà di un intero comparto e a ribadire la necessità di misure di lungo periodo, che facciano da volano al rilancio dei consumi.
Qual è il ruolo che un’associazione come la vostra gioca nel settore del retail?
La nostra federazione nasce come luogo dove le aziende del retail esprimono una sintesi sui valori che le accomunano e sulla visione del commercio moderno, sempre orientato a offrire le migliori condizioni di servizio al cliente e a essere un attore primario all’interno della filiera. Le nostre aziende innovano e investono, contribuendo allo sviluppo economico e sociale del Paese. In questo senso, la comunicazione ha l’obiettivo di mettere all’attenzione degli stakeholders istituzionali, della business community e, perché no, di tutti i cittadini, i temi più rilevanti del settore, creando così un dibattito pubblico che dia centralità al ruolo che le aziende del retail rivestono nell’economia italiana.
Quali le istanze prioritarie che state affrontando e quale la visione strategica per il prossimo futuro?
Oggi, uno dei nostri temi centrali, che sarà strategico anche nel futuro, riguarda il percorso di sostenibilità che le aziende associate a Federdistribuzione hanno intrapreso e che è testimoniato dal Bilancio di Sostenibilità di Settore (BSS), esempio unico di rendicontazione delle pratiche di sostenibilità da parte delle aziende appartenenti allo stesso settore. L’edizione 2020 del bilancio è la quarta tappa di un percorso decennale, avviato con la prima edizione pubblicata nel 2012, e dimostrazione di quanto le nostre aziende abbiano la capacità di guardare al futuro e di agire come precursori. Il nostro Bilancio di Sostenibilità di Settore racconta concretamente come la diffusione delle pratiche di sostenibilità sia in costante aumento nelle aziende della distribuzione, che hanno raccolto sfide ormai fondamentali per lo sviluppo sostenibile del nostro Paese. La comunicazione di Federdistribuzione accompagnerà questo percorso per far sì che le opportunità e le sfide che le nostre aziende intravedono possano diventare un terreno di confronto con le istituzioni e di ispirazione per tutta la comunità.
Quali sono le vostre prossime iniziative di comunicazione?
Dobbiamo vincere la sfida del digitale, che ci porterà ad affiancare la nostra classica, e ben rodata, comunicazione istituzionale alla produzione di contenuti digital-native, che parlino sempre più alla business community così come ai milioni di cittadini che ogni giorno accedono ai nostri punti vendita. Stiamo già lavorando alla nostra nuova piattaforma web, che sarà al centro della strategia di comunicazione digitale, integrando i due profili che abbiamo scelto per presidiare il mondo dei social networks, Twitter e Linkedin, sui quali riteniamo di avere ampi margini di crescita. L’ambizione di lungo periodo è quella di contribuire a definire un percorso di crescita reputazionale di cui può beneficiare l’intero settore.