“Dal product placement nei film o nelle serie siamo passati al social placement, ovvero la creazione di partnership con profili di personaggi pubblici, influencer, prodotti editoriali o altre aziende, ma spesso prima dell’epicità della storia, si bada alla diffusione media.
Co-Stories non vuole essere un’accusa nei confronti dell’abuso dell’influencer marketing perché l’influencer marketing esiste da prima dei social network. La prima teoria sull’influencer marketing venne creata da Katz&Lazarsfeld nel 1955. Avremmo sempre bisogno di influencer, ma in ‘Co-Stories’ invitiamo le aziende a ribaltare il problema per creare grande branded content.
Ecco perché da giugno stiamo lavorando alla creazione di un roster di aziende, case editrici e case di produzione disponibili a partnership con altre realtà. Il nostro obiettivo è quello di creare storie epiche, come già successo per ‘Complimenti per La Connessione’.
Ricordo che ‘Co-Stories’ è in prenotazione fino a domani, 1 novembre, su www.co-stories.com“
Marco Diotallevi, Ceo e Direttore Creativo Plural