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Il lusso piace ai giovani, che trainano il comparto. Brand interagite con loro, la comunicazione deve essere must. L’indagine Bain & Company

Nonostante la recessione attesa per le principali economie nel 2023, l’analisi di Bain e Altagamma prevede un’ulteriore espansione delle vendite e del valore dell’industria del lusso quest’anno anno e nel prossimo decennio.

Il report rilasciato a novembre 2022 evidenzia infatti come, anche con una possibile recessione globale nel 2023, l’impatto sull’industria potrebbe essere diverso da quello che ha seguito la crisi finanziaria globale del 2008-2009. Il mercato del lusso è in questo caso meglio equipaggiato per affrontare le turbolenze economiche, grazie a una base di consumatori più ampia e più concentrata, alla centralità del cliente e a un ecosistema multi-touchpoint in grado di garantire resilienza in caso di turbolenze.

Di conseguenza, la ricerca Bain-Altagamma delinea per il 2023 due possibili scenari, con una crescita del mercato dei beni di lusso personali compresa tra il 3% e il 5%, o il 6 e l’8% (a tassi di cambio costanti), a seconda della forza della ripresa economica in Cina e della capacità degli Stati Uniti e dell’Europa di resistere ai venti contrari.

Un potente driver di crescita del settore fino al 2030 sarà rappresentato dai trend generazionali. La Gen Y e quella Z hanno guidato l’intera crescita del mercato nel 2022. Al 2030, la spesa delle Gen Z e Alpha crescerà circa tre volte più velocemente rispetto alle altre generazioni, arrivando a rappresentare circa un terzo del mercato. Ciò è in parte dovuto ad un approccio più precoce di questi consumatori al lusso: i consumatori della Gen Z iniziano ad acquistare articoli di lusso con circa 3-5 anni di anticipo rispetto ai Millennial (a 15 anni, rispetto i 18-20 anni per i Millennial) e anche la Gen Alpha si comporterà in modo simile. Questo fattore è uno dei trend cruciali che caratterizzerà lo sviluppo del mercato quest’anno, ma anche il resto del decennio.

Inoltre, i confini tra monomarca ed e-commerce sono destinati a sfumare nei prossimi anni, con sempre più brand inclini ad adottare un approccio omnichannel 3.0, abilitato e potenziato dalle nuove tecnologie.